BARI - Il nuovo bipolarismo politico? Non destra contro sinistra ma «sardine» contro «pinguini». La dicotomia - tutta figlia dell’era digitale - ha come epicentro il duello pugliese in corso in queste ore. Sabato debuttano nel capoluogo regionale le sardine con lo slogan «Bari non abbocca», mentre si organizzano i pinguini sovranisti, in procinto di lanciare un nuovo blog quotidiano per dare la linea agli oltre 170mila follower.
Le sardine baresi si ispirano a Gaber e hanno lanciato il raduno in Piazza Prefettura (alle 19) con una citazione di Giorgio Gaber - «Libertà è partecipazione»- disegnata all’interno di un pesce azzurro mentre scoppia la polemica per l’inserimento del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, nel «catalogo delle sardine di sinistra», stilato dal quotidiano sovranista Il Primato nazionale, vicino a Casapound. Il primo cittadino, vicesegretario di Italia in Comune, racconta così la vicenda: «Sono nato il 25 aprile, ho il nonno partigiano: è il minimo che mi potesse accadere. Mi hanno classificato tra gli individui pericolosi perché porto valori antifascisti. Tutto nasce dall’essere amministratore dell’«Arcipelago delle sardine», gruppo Fb che ora abbiamo difficoltà a gestire. Non ho fatto nessuna denuncia, ho risposto solo in modo ironico: sono orgoglioso di essere antifascista. Non ho paura di nulla. Ho appena scritto un post contro i fuochi sparati nel mio paese per la scarcerazione di alcuni ex detenuti, figuriamoci se devo temere un articolo…». Poi commenta la manifestazione di sabato: «Noi come “Arcipelago” non siamo stati coinvolti nell’incontro barese. I ragazzi l’hanno promossa autonomamente. I sostenitori della nostra pagina ci andranno. Di sicuro saremo a Roma, il 15, per la manifestazione nazionale». Dal Primato nazionale offrono invece questa lettura del caso: «Al di là della provocatoria scelta lessicale nel titolo, abbiamo preso post pubblici - non dati sensibili o personali - che documentano lo schieramento a sinistra di quasi tutti i promotori del movimento delle Sardine. Volevamo dimostrare con fatti concreti che la presunta natura spontanea del movimento è artefatta».
Tornando alle sardine baresi, è Camilla Checchia, studentessa di lingue, 25 anni, di Corato, a spiegare la genesi dell’evento di sabato: «Ho collaborato con l’Arci, e ho partecipato alle iniziative delle liste di sinistra universitaria, ma è il fermento delle piazze emiliano ad aver contagiato me e gli altri promotori. Siamo in contatto solo con “le 6000 sardine” di Bologna, non con il gruppo pugliese. Tra gli organizzatori ci sono anche Chiara Vitale, Francesca Blasi e Davide Bonadies». «Casapound dice che siamo tutti di sinistra? Che devono dire - replica la Checchia -. È vero, le nostre sono piazze antifasciste. È inevitabile che i neofascisti cerchino di smontare qualsiasi movimento a loro sfavore». Sulla politica, invece, è misurata: «Cosa penso di Emiliano? Posso non rispondere? Alle politiche ho votato Sinistra italiana, alle europee mi sono astenuta. Vendola? Ero piccola quando era governatore…». Ecco il ri torna all’attualità: «Sabato ci aspettiamo 3-4mila persone: non daremo soluzioni ma ci interrogheremo sui contenuti della politica. Il nostro obiettivo? Speriamo che nasca una nuova classe dirigente politica, di sinistra o di destra, basta che non si esprima come la politica di oggi, che è molto violenta e volgare. Il mio mito? Il cileno Allende».
A destra i pinguini sovranisti si organizzano: «Ho creato questo gruppo - racconta Nicola Cisaria, fondatore del gruppo Fb, elettore già berlusconiano, alle comunali del 2014 vicino alla Digeronimo - per reazione all’ipocrisia delle sardine: tutto sono sono tranne qualcosa di apartitico e non mi piace che distinguano il mondo tra i buoni - loro - e i cattivi, ovvero i sovranisti…». «Le nostre iniziative? abbiamo raccolto 16mila firme su una petizione per le dimissioni del premier Conte: le vogliamo mandare al presidente Mattarella. Poi il movimento dei Pinguini si strutturerà in tutta Italia: avremo quattro coordinatori per macro-aree e un blog tematico…», conclude il leader dei web-sovranisti.