BARI - L’amministrazione comunale conferisce la cittadinanza alla senatrice Liliana Segre e un militante di estrema destra imbratta la facciata del palazzo comunale con la scritta «W duce». Individuato ed identificato l’uomo, un incensurato di 45 anni, è stato denunciato per apologia di fascismo e danneggiamento aggravato di edificio pubblico. Duro il commento del sindaco Fiorenza Pascazio: «La città ha un passato sano di resistenza attiva, medaglia d’oro al merito civile, abbiamo gli anticorpi giusti per resistere a misere vigliaccate».
Forse si tratta solo di una coincidenza al vaglio delle forze dell’ordine. Fatto sta che, il deplorevole episodio di stampo fascista segue di qualche giorno l’approvazione di una delibera con la quale il consiglio comunale, alla unanimità dei presenti, recepiva la proposta avanzata dalla rete Borghi Autentici d’Italia di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice. «Anche Bitetto è accanto alla senatrice Segre - spiegava la sindaca - conferendole la cittadinanza onoraria, vorremmo esprimerle la nostra solidarietà, stringerci attorno a lei e dire, senza se e senza ma, che ripudiamo ogni forma di odio, di intolleranza e di negazione della storia». La cittadinanza alla Segre e la totale adesione del Comune agli ideali antifascisti potrebbe però non essere stata gradita da qualche nostalgico del ventennio. L’altra sera, infatti, poco dopo le 21,30, l'uomo dopo aver parcheggiato la sua auto nei pressi di piazza Moro, ha preso una bomboletta spray e, noncurante delle numerose persone che a quell’ora frequentavano la centralissima piazza cittadina, si è avvicinato alla parete del Municipio e nell’incredulità generale ha scritto un provocatorio «W duce». Poi si è allontanato velocemente dileguandosi con la sua auto tra le vie del centro. Nelle ore successive, altre scritte del medesimo calibro sono state rinvenute in altre zone del paese. La notizia ha fatto immediatamente il giro, raccogliendo ovunque sentimenti unanimi di sdegno e di condanna. Uno «sfregio» che segna una città come Bitetto, che nel maggio 1999, fu insignita dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro della medaglia d’oro al valor civile per l’eroica resistenza bitettese del 9 settembre 1943.