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Giustizia truccata a Trani, lo Stato non dovrà risarcire i danni

 
Redazione online

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Giustizia svenduta a Trani, un avvocato sotto procedimento disciplinare a Bari

Tribunale Lecce decide su richieste per i due ex pm arrestati

Mercoledì 13 Novembre 2019, 20:48

LECCE - Il Tribunale di Lecce, sciolta la riserva, ha deciso che i ministeri della Giustizia e dell’Interno e la Presidenza del Consiglio dei Ministri non dovranno risarcire danni per la gestione 'criminalè del Tribunale di Trani dal 2014 al 2018, come avevano chiesto alcuni giudici e l’imprenditore coratino Flavio D’Introno. La decisione è dei giudici della Seconda sezione penale, presidente Pietro Baffa, nella seconda udienza a carico dell’ex gip di Trani Michele Nardi, ancora detenuto come l’ispettore di polizia di Corato Vincenzo Di Chiaro.

I due Ministeri e la Presidenza del Consiglio sono stati invece ammessi come parti civili, come D’Introno ma non per il reato associativo. Rigettate le richieste dei legali di Nardi, anche quella di spostare il processo a Potenza per il presunto coinvolgimento di due giudici. Nel processo sulla malagiustizia a Trani in quel periodo compaiono anche l’avvocatessa barese Simona Cuomo, Gianluigi Patruno e Savino Zagaria.
La prossima udienza è il 4 dicembre. Per gli altri indagati - l'ex pm di Trani Antonio Savasta, il giudice Luigi Scimè, l'immobiliarista Luigi D’Agostino e gli avvocati Ragno e Sfrecola - è stato fissato invece al 20 novembre il rito abbreviato davanti al Gup.

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