BARI - Il neopremier Giuseppe Conte ha presentato la lista dei ministri del governo M5s-Pd. Fra gli altri, agli Esteri Luigi Di Maio, all'Interno Luciana Lamorgese, all'Economia Roberto Gualtieri, allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, Nunzia Catalfo al Lavoro, Lorenzo Guerini Difesa, Dario Franceschini Beni Culturali, Roberto Speranza alla Salute, Paola De Micheli Infrastrutture. Riccardo Fraccaro sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Il secondo governo Conte vede quindi in tutto 21 ministri, 10 del Movimento 5 stelle, 9 del Partito democratico, 1 di Liberi e Uguali e un tecnico. Un terzo della compagine è composta da donne mentre rispetto al primo governo Conte, sono stati confermati cinque ministri del M5s, due dei quali, Bonafede e Costa, nello stesso dicastero. L'età media si aggira attorno ai 47 anni: il più giovane ministro è Luigi Di Maio (33 anni), la «senior» Luciana Lamorgese (66 anni tra qualche giorno).
Questo l'elenco completo:
• Luciana Lamorgese (tecnico) all'Interno
• Roberto Gualtieri (Pd) all'Economia
• Stefano Patuanelli (M5s) allo Sviluppo economico
• Roberto Speranza (Leu) alla Salute
• Paola De Micheli (Pd) alle Infrastrutture
• Lorenzo Guerini (Pd) alla Difesa
• Luigi Di Maio (M5s) agli Esteri
• Alfonso Bonafede (M5s) alla Giustizia
• Vincenzo Spadafora (M5s) ai Giovani e allo sport
• Federico D'Incà (M5s) ai Rapporti con il Parlamento
• Dario Franceschini (Pd) alla Cultura
• Enzo Amendola (Pd) agli Affari europei
• Nunzia Catalfo (M5s) al Lavoro
• Sergio Costa (M5s) all'Ambiente
• Elena Bonetti (Pd) alle Pari opportunità
• Giuseppe Provenzano (Pd) al Sud
• Paola Pisano (M5s) all'Innovazione tecnologica
• Lorenzo Fioramonti (M5s) all'Istruzione
• Francesco Boccia (Pd) agli Affari regionali
• Fabiana Dadone (M5s) alla Pubblica amministrazione
• Teresa Bellanova (Pd) alle Politiche agricole.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è Riccardo Fraccaro (M5s).
GLI AUGURI DI EMILIANO - «Auguri al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed a tutti i nuovi Ministri del suo Governo. Auguri speciali ai tre pugliesi Conte, Boccia e Bellanova che fanno parte del nuovo Governo!». Lo scrive il presidente della Regione Puglia su Facebook.
«Un abbraccio pieno di orgoglio per Francesco Boccia - sottolinea - nuovo Ministro degli affari regionali, compagno di lotta per la Puglia e per l’Italia sin dal 2004».
«Un ringraziamento a Barbara Lezzi - conclude Emiliano - per il lavoro svolto sin qui».
LE CONGRATULAZIONI DI BARDI - Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, «nel congratularsi con i ministri Luciana Lamorgese e Roberto Speranza (entrambi nati a Potenza) per l’alto incarico ricevuto» - in una nota diffusa dall’ufficio stampa - ha formulato «i migliori auguri di un buon lavoro e di una proficua collaborazione nel comune interesse delle popolazioni amministrate».
LUCIANA MORGESE UNA PREFETTA TORNA AL VIMINALE - Torna una prefetta al Viminale, dopo Annamaria Cancellieri con il Governo Monti. La prescelta del nuovo Governo M5S-Pd è Luciana Lamorgese, consigliere di Stato dopo aver chiuso nell’ottobre del 2018 la sua esperienza alla guida della prefettura di Milano.
Quando è stata nominata prefetto del capoluogo lombardo - prima donna ad ottenere l’incarico - Lamorgese ha citato la filosofia greca. «L'epoca in cui Platone si chiedeva nel famoso testo La Repubblica "sarà tempo che le donne governino" è storia passata», ha detto il giorno di San Valentino di due anni fa, probabilmente non immaginando che sarebbe diventata il capo del Viminale, dove ha lavorato per decenni. «Non faccio alcuna differenza - ha aggiunto -. Non ho mai sentito un diverso trattamento nell’ambito della mia amministrazione. Il tetto di cristallo lo abbiamo superato».
Nata a Potenza l’11 settembre 1953, avvocato, Lamorgese è entrata in carriera nell’amministrazione dell’Interno nel marzo 1979. Dieci anni dopo è diventata viceprefetto ispettore, nel 1994 viceprefetto e nel 2003 prefetto.
Sposata e madre di due figli, è stata direttore centrale per le Risorse umane presso il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, ricoprendo numerosi incarichi presso gli uffici centrali del ministero prima di diventare, nel 2010, prefetto di Venezia. E’ stata poi capo del Dipartimento per le politiche del personale dell’amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie, dal 10 gennaio 2012 al giugno 2014. Dal 19 luglio 2013 è stata nominata capo di Gabinetto del ministro Angelino Alfano. Cambia il Governo, arriva Marco Minniti all’Interno e nel 2017 viene spostata a Milano per assumere il ruolo di prefetto.
In quel ruolo «cancella» una serie di ordinanze anti-migranti varate da alcuni Comuni a guida leghista. «Vediamo sindaci che non sempre fanno la loro parte e io dico loro che è importante accettare la diversità, che è ricchezza e procedere con l'integrazione», commenta.
Al momento del commiato dalla prefettura milanese, insieme al sindaco Giuseppe Sala e al governatore della Lombardia, Attilio Fontana, aveva voluto essere presente anche il ministro Matteo Salvini. «Voglio ringraziare, a nome del governo e personalmente, il Prefetto per il lavoro prezioso svolto», aveva detto il numero uno del Viminale che ora le passa il testimone.
BOCCIA, ECONOMISTA DI SALARIO D'INSERIMENTO E WEB TAX - Una passione per l’economia e per il suo Mezzogiorno. Francesco Boccia, Pd, neoministro agli Affari Regionali, si è fatto conoscere nella scorsa legislatura nel delicato ruolo di presidente della Commissione Bilancio della Camera, lo snodo in Parlamento per leggi di bilancio e decreti economici, la sede dove la parola d’ordine è quella di bilanciare le istanze dei parlamentari con le rigide regole della finanza pubblica. Una esperienza, quella legata all’economia, che ha caratterizzato tutta la sua vita professionale e politica da sempre.
Nato a Bisceglie, in Puglia, nel 1968, Boccia è un docente universitario specializzato in economia aziendale. Dopo gli anni di consigliere economico accanto all’allora ministro dell’Industria Enrico Letta, ha avviato la sua carriera politica a Bari dove è stato assessore all’Economia. Tasse sulla casa differenziate a seconda delle fasce di reddito e l’accordo con alcune aziende per sperimentare il salario di inserimento per i giovani: queste alcune delle sue principali «creature» nell’attività amministrativa di quegli anni.
Vicino alla corrente Pd che fa capo al governatore della Puglia Michele Emiliano, Boccia è stato anche candidato alle primarie del Partito democratico in Puglia nel 2005 e nel 2010, battuto in entrambi i casi da Nichi Vendola.
Dal 2008 è parlamentare, con ruoli sempre di primo piano sulle tematiche economiche. E’ tra i firmatari della riforma della legge di bilancio e «inventore» della web tax. Boccia è infatti anche grande esperto di digitale e tra i promotori, nella sua Bisceglie, di Digithon che mette in vetrina con un appuntamento a cadenza annuale, le start-up digitali.
Il 13 luglio 2019, durante l’assemblea nazionale, il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, lo ha nominato responsabile per l’Economia e la società digitale.
E’ sposato con l’ex deputata forzista Nunzia De Girolamo, con la quale ha una figlia (due invece i figli nati nel precedente matrimonio). Tra le sue passioni il calcio, quello in tv ma anche quello giocato nella squadra nazionale dei parlamentari nel ruolo di attaccante.
TERESA BELLANOVA, IN PRIMA FILA PER IL CAPORALATO - Teresa Bellanova, del Pd, è il nuovo ministro dell’Agricoltura. Classe 1958 di Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, è stata viceministro dello Sviluppo economico nei governi Gentiloni e Renzi. Ha iniziato giovanissima come sindacalista della Cgil in Puglia ed è stata in prima linea nella lotta al caporalato.
Il percorso nel sindacato l’ha portata a ricoprire diverse funzioni: coordinatrice regionale delle donne di Federbraccianti in Puglia, segretaria generale provinciale della Flai (la Federazione dei lavoratori dell’agroindustria), componente della segreteria nazionale della Filtea, con delega alle politiche per il Mezzogiorno.
Nel 2006 si è candidata alle elezioni politiche per i Democratici di Sinistra e, una volta eletta alla Camera, ha assunto l’incarico di componente della commissione Lavoro. Attività svolta fino all’ultima legislatura.
«Allora come oggi la rappresentanza del lavoro e la difesa dei diritti delle persone costituiscono il tratto caratteristico ed irrinunciabile del mio impegno politico e sindacale e la mia stessa dirittura di vita», scrive la Bellanova sul suo sito.
SPERANZA, DAL NO A RENZI A MINISTRO DELLA SALUTE - Nato a Potenza il 4 gennaio 1979, il segretario nazionale di Articolo uno, Roberto Speranza, è il nuovo Ministro della Salute.
Alle spalle ha già una lunga carriera politica, cominciata a metà anni Novanta tra i banchi del liceo scientifico «Galileo Galilei» del capoluogo lucano con la Sinistra giovanile (di cui in seguito è stato anche presidente nazionale) e poi proseguita a Roma, dove si è laureato alla Luiss in Scienze Politiche e dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia dell’Europa Mediterranea. Eletto in Consiglio comunale, Speranza fece ritorno nella sua città nel 2004. Cinque anni dopo arrivò un altro importante risultato elettorale per l’assemblea municipale di Potenza e la conseguente nomina ad assessore comunale all’Urbanistica. Proprio in quei mesi, cominciava la sua scalata al Partito democratico lucano di cui il 16 novembre 2009 fu eletto, a sorpresa, segretario regionale.
Nell’inverno del 2012, il potentino divenne un «volto» anche della politica nazionale come organizzatore della vittoriosa campagna delle Primarie che condusse Pierluigi Bersani alla segreteria nazionale del Pd, superando Matteo Renzi. Qualche mese più tardi, nel marzo del 2013, subito dopo essere stato eletto alla Camera dei Deputati fu scelto come capogruppo dei Dem: incarico che lasciò nell’aprile del 2015 in segno di protesta contro le scelte di Renzi, nel frattempo diventato Presidente del Consiglio dei Ministri e segretario del Pd, sulla legge elettorale «Italicum». Una rottura rivelatasi insanabile e che portò il neo Ministro della Salute a essere nel 2017 tra i fondatori di Articolo 1 - Movimento democratico e progressista, con cui, nelle liste di Liberi e Uguali, è stato rieletto alla Camera nel 2018.