Università Bari studia vecchio farmaco diuretico: potrebbe essere nuova arma anti-Covid
NEWS DALLA SEZIONE
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
i più letti
Iniziativa regionale
Redazione online
29 Luglio 2019
BARI - Ieri ha fatto tappa a Santa Cesarea Terme (Località Porto Miggiano), mercoledì approderà al Castello di Barletta e il 2 agosto sarà in piazza Kennedy, a Castellaneta. Stiamo parlando del primo «contest» made in Puglia per incentivare la raccolta differenziata degli imballaggi di plastica e ricordare che le buone pratiche di raccolta e riciclo non si fermano mai, neppure in estate.
Il tour promosso da Regione e Ager è cominciato il 22 luglio e si conluderà il 18 agosto toccando anche Molfetta, Manfredonia e Brindisi. Si tratta di una singolare competizione: chi, nelle quattro settimane di gara, riuscirà a registrare il maggiore incremento percentuale di raccolta degli imballaggi in plastica rispetto al pro- capite medio del 2018, potrà aggiudicarsi un set di arredo urbano composto da 3 panchine, 2 fioriere e 2 cestini, rigorosamente in plastica riciclata. Per coinvolgere i residenti e i turisti a partecipare a questa particolare sfida, viene organizzato un road show: il team «Plastic Friendly» organizza dei flash mob nelle principali spiagge o lungo i litorali e la sera è presente nelle piazze e nei luoghi a più alta frequentazione con un gazebo animato da musica e attività ispirate al tema del riciclo. L’obiettivo è fornire ai cittadini tutte le informazioni sulla corretta raccolta differenziata e coinvolgerli, attraverso il gioco e il divertimento, per prevenire la dispersione dei rifiuti nel mare e nell’ambiente. «Keep plastic e salva il mare» si inserisce nelle attività previste dal Protocollo siglato da Corepla, Regione Puglia e Ager, successivamente esteso all’Autorità Portuale del mare Adriatico ed Arpa Puglia, per migliorare le performance ambientali della Regione e promuovere le buone pratiche, anche in vacanza.
«La tutela del nostro mare è una priorità per la Regione - dice il presidente Michele Emiliano - e per questo stiamo investendo in questo progetto per la raccolta delle microplastiche marine. La Puglia è sulla strada giusta: la raccolta differenziata continua ad aumentare, segnando trend positivi, stabilmente oltre il 50%». Quindi la risposta a chi, in questi giorni, polemizza sull’atteso Piano regionale dei rifiuti e la chiusura del ciclo tramite impianti. «Grazie allo stanziamento regionale di oltre 150 milioni di euro, intendiamo dotare entro i prossimi due anni il territorio di impianti all’avanguardia, a gestione pubblica - sottolinea Emiliano - per il trattamento delle frazioni differenziate e per valorizzare al massimo l’impegno dei cittadini e dei Comuni nella raccolta differenziata». «La Puglia, con una crescita della raccolta degli imballaggi in plastica del 20% rispetto all’anno precedente - dice Antonello Ciotti, presidente del Consorzio Corepla - sta dimostrando di voler raggiungere risultati sempre più ambiziosi». «A livello europeo, la percentuale di raccolta differenziata è stata sostituita da un altro parametro, quello dei rifiuti effettivamente riciclati - dice Gianfranco Grandaliano, direttore generale Ager (Agenzia regionale per il servizio di gestione dei rifiuti) - e noi ci vogliamo far trovare pronti a questa nuova e ambiziosa sfida, sia dal punto di vista della raccolta, che del trattamento, con impianti moderni che chiudano il ciclo in maniera autonoma ed efficiente».
Sul fronte della gestione del ciclo, però, le polemiche non si arrestano dopo che è scoppiato il caso Manduria per il conferimento di Forsu dal Brindisino. «La legge stabilisce che i rifiuti urbani debbano essere gestiti secondo il principio di prossimità, ossia obbliga la gestione del ciclo dei rifiuti urbani all’interno dei territori delimitati in Ato. In Puglia, prima di Emiliano gli Ato erano sei - ricorda il parlamentare Cinque Stelle Giovanni Vianello - uno per provincia, con la modifica voluta da Emiliano della legge regionale del 2012, i sei Ato si sono fusi in un unico Ato di ampiezza regionale. Di conseguenza, i rifiuti sono legittimati a far lunghi viaggi all’interno della regione, anche al di fuori delle province dove vengono prodotti». Inoltre, in Puglia la collocazione degli impianti di riciclo, trattamento e smaltimento «non è equamente distribuita ma si concentra su determinati territori, che diventano destinatari di rifiuti prodotti da altre province». Accade così che gli impianti TMB (trattamento meccanico biologico) si concentrano nella provincia di Lecce, mentre la provincia di Bari è carente di impianti di smaltimento che si concentrano perlopiù nel Tarantino, dove gli impianti di compostaggio, sovradimensionati rispetto al fabbisogno provinciale, ricevono l’umido dalle altre province. «Quando poi, alcuni di questi impianti vengono chiusi temporaneamente, si va in emergenza».
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su