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La sentenza
24 Maggio 2019
SPINAZZOLA - Una delibera di approvazione del bilancio comunale con 5 giorni di ritardo rischia di far saltare i conti del municipio di Spinazzola. I giudici amministrativi baresi hanno infatti accolto (sentenza 691/2019) un ricorso del Ministero dell'Economia e delle Finanze che ha contestato la delibera di approvazione del bilancio di previsione del 2013 con cui si aumentavano le addizionali Irpef allo 0,80%.
Secondo la tesi dell'Economia, tale decisione era illegittima perchè approvata oltre il termine massimo previsto dalla legge per l'approvazione dei bilancio di previsione di quell'anno, in questo caso il 30 novembre del 2013. La delibera consiliare fu approvata il 5 dicembre successivo, e pubblicata 4 giorni dopo.
Ma non è tutto. Il Ministero aveva segnalato un'altra anomalia della delibera che prevedeva l'aumento solo per gli ultimi due scaglioni di reddito: procedura ritenuta non corretta perchè - secondo la tesi del Mef - se un Comune vuole stabilire un sistema di aliquote differenziate, deve farlo secondo i cinque scaglioni di reddito previsti dalla norma, diversificandole in relazione a ciascuno scaglione, nel rispetto del principio di progressività contributiva.
Da qui la richiesta del Ministero al Comune di Spinazzola di non applicare alcuna nuova aliquota ma di continuare con quelle del 2012: la lettera del Mef è rimasta lettera morta, da qui la decisione di fare ricorso al Tar.
La giustizia ha presentato il conto. Inutilmente la difesa del comune di Spinazzola ha tentato di neutralizzare il ricorso amministrativo invocando vizi di procedura come la tardività dell’atto: eccezione respinta con la sentenza pubblicata alcuni giorni fa dalla I sezione del Tar (presidente Scafuri, referendario Zonno) che ha accolto il ricorso del Ministero e, dunque, annullato l'aumento delle aliquote Irpef del 2013.
Cosa accadrà adesso? In teoria, il prelievo fatto ai cittadini sulle busta paga o attraverso le dichiarazioni dei redditi, dovrebbe essere restituito perchè frutto di una decisione illegittima. Ma tutto ciò potrebbe produrre inevitabilmente un effetto a catena e spieghiamo il perchè: qualora il Comune non ha ritoccato le aliquote negli anni successivi con altri provvedimenti, ai cittadini di Spinazzola sono state calcolate le addizionali secondo la regole dell'automatismo delle aliquote precedenti, in questo caso quelle del 2013 ora annullate. Ciò aprirebbe un nuovo fronte con tutti coloro che potrebbero rivendicare la restituzione dell'ingiusto prelievo .
Inutile dire che una vicenda del genere mette a rischio i conti del Comune che può sempre fare appello al Consiglio di Stato. Non è la prima volta che Comune e Ministero si ritrovano in aula: un anno fa l'ente l'ha spuntata in un ricorso sulle aliquote Tari. Nel frattempo, in assenza di sospensione, la sentenza del Tar sull'aumento delle aliquote Irpef è immediatamente esecutiva.
Nicola Pepe
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