BARI - Per i prossimi 10 anni Aeroporti di Puglia prevede l'arrivo di voli verso gli Stati Uniti, la Cina, l'Estremo Oriente e i più importanti hub del nord Europa, con 60 milioni di euro in finanziamenti dalle banche e un piano per diversificare ulteriormente le compagnie attive negli scali di Bari e Brindisi, con linee guida di sviluppo per Foggia e Grottaglie. Sono questi i punti salienti del Piano Strategico 2019-2028 di Aeroporti di Puglia, presentato questa mattina nel 'Karol Wojtyla' di Palese. Un documento di programmazione che «oltre a definire nuovi modelli di business per la società di gestione della rete aeroportuale pugliese, - spiega Adp - ridisegna le direttrici di espansione verso quei mercati che possono assumere un ruolo di primo piano per l’ulteriore sviluppo di tutta l’area sud est del nostro Paese».
Partendo dalla stima del traffico previsto sugli scali pugliesi, che dovrebbe attestarsi a circa 11 milioni di passeggeri, il Piano si pone come obiettivi la diversificazione dell’offerta del trasporto aereo, attraverso l’incremento del numero e della tipologia dei vettori, l’incremento del traffico su destinazioni e hub europei e intercontinentali (nord Europa, Paesi dell’Est, Nord America, Far East), lo sviluppo degli scali di Foggia e Grottaglie e il miglioramento della accessibilità della rete aeroportuale, anche attraverso il potenziamento dell’offerta intermodale su ferro e gomma.
«L'obiettivo è quello di accrescere l’attrattività di Aeroporti di Puglia - ha spiegato Tiziano Onesti, presidente Adp - e di valorizzare il brand 'Puglià in un contesto fatto di qualità delle infrastrutture, attrazione dei passeggeri e interesse dei vettori, finalizzato a sviluppare traffico e contribuire, attraverso una maggiore connettività, a favorire l'internazionalizzazione delle nostre imprese e i processi di innovazione». «Questa è una giornata chiave - ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - perché questo è il luogo del concetto stesso di pianificazione strategica, una scienza basata sulla futurologia: si studia il futuro per predisporre organizzazioni, attrezzature e investimenti utili». Emiliano ha anche lanciato l’ipotesi che Aeroporti di Puglia, con la «stabilità finanziaria» raggiunta, «potrebbe decidere anche di quotarsi in borsa, una strada che è una cosa ben diversa da una privatizzazione» definendola una sorta di «quotazione popolare». «Sono dell’idea che le società pubbliche, quando sono molto ben gestite come questa, - ha concluso il governatore - debbano concorrere sul mercato finanziario, sulle banche, sulla Borsa, per finanziarsi sul mercato, senza chiedere soldi a Pantalone, cioè ai cittadini che non devono ripianare sistematicamente ogni svarione che dovesse essere fatto da una società».
LE PAROLE DEL VICEPRESIDENTE CONSIGLIO REGIONALE LONGO - «Nei numeri illustrati da Aeroporti di Puglia c'è la storia di un successo internazionale tanto solido da smentire anche i dati Enac nel momento in cui le previsioni dell’ente vedevano un transito di 5 milioni di passeggeri nei nostri scali entro il 2030, mentre al 2018, tra Bari e Brindisi siamo già a circa a 7 milioni e mezzo. La Puglia che vola insomma è in grado ormai di offrire le stesse opportunità della principali città europee». Lo afferma in un dichiarazione Peppino Longo, vicepresidente del Consiglio regionale della Puglia.
«Solo nel 2019 - spiega - saranno 19 le nuove rotte in programma, con una proiezione che indica che entro 9 anni il 52% degli utenti di Aeroporti di Puglia saranno stranieri, sotto la spinta turistica e commerciale forte già oggi dell’87% delle recensioni positive per la regione. Avanti tutta su questa strada quindi, che si consolida come vincente a maggior ragione se sapremo ulteriormente rafforzare l’offerta turistica destagionalizzata».