BARI - Vandali in azione a Giovinazzo nella notte tra sabato 16 e domenica 17 febbraio. Imbrattato con scritte spray di colore blu il retro del Palazzo Vescovile del XIV sec., annesso alla Cattedrale romanica, lungo il braccio della passerella che si affaccia sul Lungomare di Levante. L'opera è stata realizzata da ignoti ma la scoperta è avvenuta solo questa mattina, come spiega in una nota il sindaco della cittadina barese, Tommaso Depalma. Il gesto ricorda quello avvenuto qualche giorno fa sulle cattedrale di Trani dove una ragazza ha voluto lasciare una 'dichiarazione d'amore' verso il fidanzato, imbrattando la storica cattedrale con la vernice rossa.
«È singolare che lo scempio commesso a Giovinazzo si sia verificato a poche ore di distanza dallo scempio della Cattedrale di Trani - commenta il sindaco infuriato - è evidente che l’idiozia umana viaggia alla velocità della luce e che bisognerebbe anche interrogarsi sullo spirito emulativo che possono scatenare alcune notizie. Mi auguro che gli sfregi finiscano qui e che non colpiscano altre meraviglie della nostra terra. Ma se è vero, stando a quanto mi hanno riferito stamani i carabinieri, che sarebbero stati già identificati due minorenni, colgo l’occasione per rivolgermi proprio a loro, e ad eventuali complici, per suggerigli di autodenunciarsi per non peggiorare la situazione e perché non vorrei denunciarli. Dimostrassero di voler rimediare all’errore commesso e di avere un briciolo di dignità. E, da genitore di adolescenti, mi rivolgo anche ai genitori i questi ragazzi dicendogli che problemi legati ad un eventuale disagio culturale e sociale possiamo provare a risolverli parlandone. Mettiamoci insieme, da genitori e cittadini, per ripulire non solo le scritte da un punto di vista grafico ma anche, e soprattutto, per eliminare quei segni più profondi che lasciano nelle nostre coscienze».