Domenica 07 Settembre 2025 | 07:46

Il mecenate russo di San Nicola a Bari: «Il vaccino Sputnik è efficace»

 
Armando Fizzarotti

Reporter:

Armando Fizzarotti

Il mecenate russo di San Nicola a Bari: «Il vaccino Sputnik è efficace»

Il miliardario Guryev: può salvarci dalla malattia

Sabato 03 Ottobre 2020, 15:06

16:23

BARI - «Non ho avuto sintomi dopo la vaccinazione e ho già sviluppato alti livelli di anticorpi». «Testimonial» d’eccezione del vaccino russo anti-Covid Sputnik 5 (battezzato così dal governo di Putin) è il miliardario di Mosca Andrey Guryev jr., 38 anni, che con il padre omonimo (60enne) è lo «storico» mecenate del culto di San Nicola a Bari per i fedeli dell’Est Europa.
A capo di un impero da 4.700 miliardi di dollari fondato sui fertilizzanti dell’industria PhosAgro (sono al 437° posto nella lista dei più ricchi del Pianeta della rivista «Forbes»; al 1° c’è Jeff Bezos, boss di «Amazon»), in un’intervista ad un quotidiano dell’India nel quale si dà notizia che anche suo padre è stato vaccinato, Guryev è il primo magnate russo ad aver «propagandato» il farmaco anti-Coronavirus dei laboratori Gamaleya di Mosca, per il quale il presidente e amico Vladimir Putin ha scelto il nome della missione spaziale con la quale 60 anni fa l’Unione Sovietica lanciò in orbita e fece tornare sulla Terra sani e salvi due cani, 42 topi e piante. «Un vaccino è l'unica cosa che può salvare tutta l'umanità, aiutare a riavviare l'economia globale e riportarci alla vita normale» ha detto il miliardario 38enne, che praticamente a Bari è «di casa» per la grande fede della sua famiglia nei confronti di San Nicola.

In virtù degli strettissimi rapporti con Kirill, Patriarca della Chiesa ortodossa russa, i Guryev (che oltre ad uno yacht sul quale ospitano Bill Gates e due aerei privati possiedono a Londra la residenza più imponente dopo Buckingham Palace, Witanhurst), da anni finanziano la Chiesa russa di Bari in corso De Gasperi e hanno sostenuto economicamente il restauro del grande altare d’argento custodito nella Basilica di Bari Vecchia retta dai Padri Domenicani, nella quale fino allo scoppio della pandemia hanno portato con voli charter personalità della Chiesa russo-ortodossa e centinaia di fedeli in occasione delle festività Nicolaiane di dicembre e di maggio. Hanno inoltre garantito con un jet privato la restituzione della reliquia di San Nicola prelevata dalla cripta della Basilica di Bari e «prestata» da papa Francesco alla Chiesa russo-ortodossa tre anni fa, reliquia venerata da oltre due milioni di fedeli dell’Est a Mosca e a San Pietroburgo. Un legame fra Bari e Mosca confermato ad aprile dal Patriarca Kirill con l’invio di 8 tonnellate di materiale sanitario in dono alla Regione Puglia.

Ma al di là delle testimonianze e della fede in San Nicola, è ancora presto per giudicare valido o meno il vaccino dei russi, già ordinato da oltre 50 Paesi della Terra. Si profila come un gigantesco «business». Giusto per avere un’idea, è stato stimato che per distribuire il primo vaccino giudicato valido dall’Organizzazione mondiale della sanità nel globo sarà necessario organizzare almeno 15mila voli charter dotati di celle frigorifere in grado di garantire temperature fino a 80 gradi sotto zero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)