Dopo la rimozione dell'ultimo (e unico) ordigno - peraltro vuoto - si può finalmente dire che la fabbrica della morte è stata finalmente ripulita e non c'è più. Parliamo dell'area di oltre 110mila metri quadrati, alle spalle del complesso che ospita il Poligrafico. In una nota dell'Esercito, risalente ad alcuni mesi fa, si sottolinea che la zona - costruita dai tedeschi per costruire un impianto di aggressivi chimi in realtà mai entrato in funzione e poi chiuso nel 1947 - è stata ormai bonificata. Possono essere utilizzati anche i tre pozzi di acqua che ridurrà i consumi del Consorzio idrico della Capitanata. Si aprono ora nuovi scenari per l'utilizzo dell'area che potrebbe essere destinata a nuovi investimenti dell'Istituto Poligrafico che, nel frattempo, ha assunto dall'inizio dell'anno 32 lavoratori.
L'articolo completo di Massimo Levantaci è pubblicato nell'edizione della Capitanata disponibile sull'edicola digitale