Lotta ad oltranza, senza tregua, all’abbandono dei rifiuti indiscriminati e illegali su tutto il territorio comunale. Prosegue inflessibile l’azione dell’’assessora all’ambiente Rita Valentino, nel restituire «alla decenza città e territorio mortificati da comportamenti incivili che nuocciono profondamente all’immagine di Manfredonia ma anche alla sicurezza, all’igiene pubblica e dunque alla salute dei cittadini». E’ infatti straordinariamente incredibile quanto e come i manfredoniani, per grazia di Dio non tutti ma quella minoranza di sconsiderati che offusca l’onore e il civismo dell’intera popolazione, non tengano al decoro e alla conservazione della citta in cui vivono, si muovono i propri figli, che accoglie tanti forestieri. «Non è stata cosa facile – rileva l’assessora Valentino – mettere mano ad un programma di “restauro” di una città e territorio, inondata da tutta una serie di rifiuti di ogni genere abbandonati senza ritegno. Parliamo di rispetto dei luoghi, innanzi tutto dei concittadini diligenti e rispettosi dell’ambiente e delle regole, che sono la grande maggioranza, costretti a subire i comportamenti indecenti di pochi. L’intera amministrazione La Marca si è fatta carico di un problema grave, vitale, non più procrastinabile. Si è pertanto iniziato da zero sia per quanto riguarda la normativa comunale, sia per quanto riguarda le risorse praticamente nulle».
Un lavoro capillare che ha richiesto tempo e impegno. E che proseguirà. Tra le iniziative, fondamentale quella del proposto e approvato DPIA (Documento di valutazione d’impatto sulla protezione dei dati) che ha consentito l’utilizzo delle fototrappole contro l’abbandono dei rifiuti. «Si tratta – spiega Valentino – di un passaggio tecnico obbligatorio che consente finalmente l’avvio dei controlli e l’emissione delle multe a chi danneggia il territorio con comportamenti incivili. Il provvedimento del tutto inedito – evidenzia - col quale si può contrastare in maniera concreta il degrado ambientale, tutelare il decoro urbano e rafforzare il rispetto delle regole». Gli effetti sin sono avvertiti: sono stati già numerosi i cattivi cittadini “intrappolati” e sanzionati, attraverso i dispositivi opportunamente piazzati.
In questo contesto si inserisce la vicenda delle ecoballe «per la cui rimozione è stato necessario seguire un complesso iter di autorizzazioni, analisi, costi e via dicendo».
Ma l’attenzione della Valentino si è rivolta anche oltre l’abitato. Più volte vanamente segnalato anche da queste pagine, non era mai stata presa in considerazione la pineta che costeggia la spiaggia del litorale sipontino che si estende per qualche chilometro, dalla foce del Candelaro fino all’ingresso di Siponto: da anni giace in un abbandono ignobile e osceno, trasformata in una vera discarica di ogni sorta di rifiuti. E’ stata sottoposta, con l’impiego di squadre dell’ASE, ad un intervento di pulizia radicale. Una approfondita bonifica che l’ha restituita alla sua natura e bellezza paesaggistica.
«Abbiamo deciso di agire, non di aspettare» rimarca l’assessora Valentino. «La pineta – sancisce - deve tornare a essere un luogo pulito, sicuro e vissuto. La bonifica è solo il primo passo. Ora serve – ammonisce - il rispetto di tutti: basta abbandoni, basta degrado. Difendere il territorio è una responsabilità collettiva».
Stesso discorso per il canale San Lazzaro. «Per la prima volta – rileva l’assessora all’ambiente – è stata effettuata, dopo una lunga preparazione, la pulizia integrale di tutto il tracciato: dal tratto di Viale Di Vittorio a Via del Ponte Lungo, dalla Passerella Cervaro al Ponte Caduti di Nassiriya, attraversando le campagne a nord della parrocchia Sacra Famiglia fino alla D32, e proseguendo oltre Viale Padre Pio e l’area del mercato Scaloria».
Gli interventi proseguono anche in altre aree. «La tutela dell’ambiente – ha commentato il sindaco Domenico La Marca - è una priorità politica. Interventi come questo dimostrano che siamo presenti e che non intendiamo lasciare spazio al degrado. Il territorio va curato e difeso ogni giorno anche a beneficio del turismo».,