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Secondo caso di West Nile nel Foggiano, infetto un altro cavallo

Secondo caso di West Nile nel Foggiano, infetto un altro cavallo

 
Redazione online

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West Nile virus, a Foggia scatta il piano straordinario di disinfestazione

Siav: «Il virus non può contagiare gli alimenti»

Martedì 12 Agosto 2025, 19:51

Secondo focolaio di West nile virus accertato nel Foggiano. Il Centro di referenza nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche (Cesme), attivo presso l’Istituto Zooprofilattico sperimentale (Izs) dell’Abruzzo e del Molise, ieri, 11 agosto 2025, ha confermato il caso di un cavallo a Foggia. Lo comunica l’Asl locale ricordando che il 31 luglio scorso l’IZS aveva validato il primo caso di un cavallo a Siponto, comune di Manfredonia.

L'Asl Foggia ha tempestivamente attivato tutte le procedure previste dal piano nazionale di sorveglianza per la West Nile disease, come da disposizioni del ministero della Salute.

In particolare, il dipartimento di prevenzione della Asl Foggia, tramite i servizi veterinari area a e area c, ha disposto il monitoraggio continuo sul territorio e ha attivato la sorveglianza su tre livelli. entomologica, sugli equidi e sull'avifauna, indirizzando una comunicazione agli Ambiti Territoriali di Caccia presenti sul territorio. La direzione del servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp) aveva già inviato una circolare a tutti i sindaci della provincia con le raccomandazioni per contenere la diffusione delle malattie trasmesse da insetti vettori, dagli interventi di disinfestazione alla pulizia di aree verdi.

Inoltre il servizio veterinario sanità animale dell’Asl ha predisposto il controllo sanitario su tutti i cavalli presenti in entrambi i focolai (Siponto e Foggia) per scongiurare ulteriori positività all’infezione virale. «La situazione a Foggia e provincia - afferma Antonio Contessa, direttore Servizio igiene e assistenza veterinaria dell’area A - è sotto costante osservazione. L’infezione West Nile Disease viene trasmessa principalmente dalle zanzare come vettori e ha come serbatoi naturali gli uccelli». «Cavalli e uomini - spiega - sono ospiti a fondo cieco o ospiti accidentali: questo significa che il virus non replica nel loro organismo a livelli sufficientemente elevati da essere trasmessi ad altre zanzare».

«Il virus - conclude Contessa - non si trasmette da persona a persona per contatto diretto e non può contagiare gli alimenti. Il consumo di latte e derivati, così come quello della carne, resta sicuro».

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