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Omicidio Scrocco a Foggia, restano ignoti mandanti e killer

 
Omicidio Scrocco a Foggia, restano ignoti mandanti e killer

Condanne definitive invece per i tre che volevano vendicarlo

Martedì 01 Aprile 2025, 12:54

Chi dal carcere meditava di armarsi per vendicare l’omicidio dello zio Alessandro Scrocco una volta tornato libero, è stato individuato, arrestato, condannato. Chi ha ucciso Scrocco in un agguato davanti al carcere è rimasto senza nome. A confermare la fama della provincia di Foggia al secondo posto in Italia (classifica del 2022, proprio l’anno del delitto) per omicidi impuniti. La Cassazione ha rigettato i ricorsi difensivi e reso definitive le condanne per detenzione illegale di una pistola-mitraglietta di Daniele Barbaro, trentaquattrenne foggiano, il “promesso” vendicatore”, condannato a 2 anni e 6 mesi; della fidanzata Vincenza Onorati, trentatreenne, cui è stata inflitta la stessa pena; di Concetta Delli Carri, trentenne, condannata a 2 anni con pena sospesa, compagna del defunto Scrocco.

Quest’ultimo fu assassinato a 31 anni la sera del 17 maggio 2022 mentre rientrava al carcere di Foggia, dove scontava in regime di semilibertà gli ultimi dei 15 anni inflitti per aver ammazzato a colpi di pistola il 2 gennaio 2010 al rione Candelaro il vicino di casa Giuseppe Speranza, in seguito a un litigio avvenuto la notte prima durante i festeggiamenti di Capodanno. Scrocco parcheggiò; non era ancora sceso dall’auto quando un killer appostato tre le vetture in sosta lo freddò a colpi di fucile, e scappò con la macchina condotta da un complice. Tutto filmato dalle telecamere della casa circondariale.

Nel ricorso in Cassazione l’avv. Rosario Marino chiedeva assoluzioni e in subordine riduzioni delle condanne; la Suprema corte ha invece confermato la sentenza del 28 maggio 2024 della corte d’appello di Bari, che confermò integralmente il verdetto di primo grado del 17 ottobre 2023 del gup di Foggia. I 3 giovani furono arrestati dalla squadra mobile il 30 marzo 2023 su ordinanze cautelari; da tempo le 2 donne sono libere, mentre Barbaro da qualche mese è ai domiciliari dove finirà di scontare sia la condanna a 2 anni e mezzo per concorso nel possesso del mitra, sia quella a ulteriori 2 anni per detenzione illegale di una pistola “Walther PPK” che gli fu sequestrata al momento dell’esecuzione dell’ordinanza cautelare.

All’epoca dell’omicidio dello zio, Barbaro era in carcere a Saluzzo vicino Cuneo dove scontava 15 anni per reati commessi da minorenne, tra cui l’associazione mafiosa quale affiliato alla “Società”. Il 18 maggio 2022 all’indomani dell’omicidio, la squadra mobile intercettò una telefonata tra Barbaro e un familiare, in cui il giovane detenuto disse: “Chi l’ha fatto” (riferito ai killer) “sapeva che dovevo uscire. Va bene, mi hanno lanciato una sfida: io a mio zio lo devo vendicare a tutti i costi, a costo che devo morire io dopo di lui, però a lui la pace gliela devo dare io. Mi devo fare altri 30 anni di galera, non mi interessa ma devono morire pure loro. Il giorno che mi fanno uscire, devo andare fino nelle case loro. Hanno acchiappato il guaio quelle persone, questo fatto non lo dovevano fare”. Intercettando ulteriori telefonate in cui Barbaro dal carcere dava ordini sullo spostamento di un mitra, la squadra mobile il 12 giugno 2022 sequestrò la pistola-mitraglietta “Skorpio” calibro 7.65; arrestò in flagranza un foggiano; identificò tre donne che erano con lui, tra cui la Onorati e la Delli Carri.

Il 28 marzo 2023 Barbaro venne scarcerato per fine pena. Due giorni dopo la Polizia lo arrestò insieme alle 2 coimputate, eseguendo l’ordinanza del gip per concorso nel possesso del mitra. Al momento dell’esecuzione del provvedimento di cattura Barbaro, rintracciato in un appartamento di Trinitapoli, fu trovato in possesso di una pistola: venne così arrestato in flagranza anche per questo reato.

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