Sabato 06 Settembre 2025 | 18:51

Da Cerignola ecco la premiata ditta specializzata in assalti a portavalori

 
Filippo Santigliano

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Filippo Santigliano

Da Cerignola ecco la premiata ditta specializzata in assalti a portavalori

Dopo il colpo eseguito con tecniche paramilitari sulla Candela-Melfi

Sabato 29 Marzo 2025, 06:13

FOGGIA - Saranno rientrati delle spese o poco più, i “professionisti dei blindati” che l’altra mattina hanno firmato l’ennesimo assalto a un portavalori della Cosmopol sforacchiato a colpi di mitra; speronato e buttato fuori strada vicino Candela sulla statale 655 Bradanica; bombardato per aprire il portellone e portar via 6/7plichi con 450mila euro. Minuti di terrore per i due vigilantes a bordo; e decine di automobilisti e viaggiatori di bus di linea in transito bloccati dal commando sulle due carreggiate per assistere in diretta, e gratis, a sequenze da film. Sono tanti 450mila euro in contanti per chiunque. Sono pochini e verosimilmente al di sotto delle aspettative, per chi deve spartirli tra una dozzina di colleghi-banditi; pagare chi ha rubato auto, camion usati per il colpo; chi li ha tenuti parcheggiati-nascosti in attesa del raid; chi ha fornito armi, esplosivo; il basista fondamentale per sapere quando colpire. Già, rapinare frutta ma costa.

Manco a dirlo si batte la pista della criminalità cerignolana. Lì c’è il “know how” - il complesso di conoscenze e esperienze tecniche non brevettate utili e necessarie al conseguimento di determinati scopi - di chi nel mondo della criminalità viene invidiato e invitato in tutta Italia per assaltare portavalori e svaligiare caveau. Milano, Bologna, Pisa, Catanzaro, Lecce, Pescara, Parma, Trento, Udine, anche in Svizzera a Chiasso e puntando la Germania: nei colpi milionari messi a segno e/o progettati negli ultimi nel territorio nazionale e oltre confini, ci trovi spesso il marchio-doc dei banditi cerignolani.

Studiano, si preparano i professionisti dei blindati. Anni fa fu individuata una campagna ai confini con la Bat dove una gang si “allenava” in vista di assalti. Chi indaga sottolinea, e lo fa con un certo rispetto verso il “nemico” da catturare, sempre questo concetto: utilizzate tecniche paramilitari. Fuoco incrociato sull’obiettivo, evitando di colpirsi. Flessibili o ordigni per superare i sistemi antiintrusione di portavalori e caveau. Azioni coordinate al secondo tra chi spara, chi blocca il traffico, chi irrompe dai varchi sulle carreggiate con ruspe o camion per sbarrare la strada.

Chi spara a raffica con Kalashnikov e ricorre all’esplosivo mette anche in conto di uccidere...

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