FOGGIA - E’ un rapporto che viene da lontano (1062) quello di Foggia con la sua patrona, la Madonna dei sette veli neri. Ieri sera migliaia di persone hanno atteso il passaggio del sacro tavolo dell’Iconavetere lungo le vie della città. Il sacro tavolo è stato accompagnato dal commissario Giangrande e dai governatori della cappella dell’Iconavetere, Pedone e Natale.
Molto apprezzata la presenza del presidente della Provincia di Foggia, il sindaco di Vieste, Nobiletti, Oggi dunque festa dell’Assunta ma anche festa patronale per ricordare il ritrovamento del sacro tavolo, sante messe nella Basilica Cattedrale alle ore 8, 9.30, 19 e 20,30 mentre alle ore 11 si svolge la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo metropolita di Foggia, Monsignor Vincenzo Pelvi, alla presenza delle autorità civili e militari della città di Foggia oltre che di quelle religiose.
Proprio l’arcivescovo metropolita di Foggia ieri sera a conclusione della processione ha rivolto un messaggio alla città in cui ha sottolineato la tentazione della stanchezza interiore: «La nostra comunità ecclesiale non è messa in discussione, ma sembra che il suo messaggio non interessi più nessuno; anzi per molti è una realtà fastidiosa, quasi noiosa che lascia indifferente l’animo delle persone e lo rende sempre più distante. Sono molti a chiedersi: cosa cambia, in pratica, se io sono o non sono un cristiano praticante? Ne consegue quella crescente lontananza che paralizza ogni iniziativa e spegno l’entusiasmo evangelico di una volta. E, così, ci dichiariamo credenti senza esserlo, allontanandoci dalla fede e dai sacramenti ed estraniandoci dall’esperienza di fraternità. Eppure la gioia del Signore è la nostra forza e la nostra pace. In questa ricorrenza della festa patronale vorrei che ritornassimo al Signore con tutto noi stessi, facendo spazio allo spirito di gratitudine e di speranza, di fiducia e tenerezza, di pazienza e compassione. Non mandiamo in frantumi il nostro piccolo cuore di bambini, un giorno lontano estasiato dall’immagine di una croce o dal bacio inconsapevole di una immagine sacra.»
Poi un messaggio particolare per i giovani: «A voi giovani che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati, che a volte pensate di non farcela, a voi, giovani, che volete cambiare il mondo – ed è un bene che vogliate cambiare il mondo – e che volete lottare per la giustizia e la pace, che mettete impegno e fantasia nella vita, ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi che siete il presente e il futuro Gesù oggi dice: “Non temete!”, “Non abbiate paura!”».