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L'omicida di Torremaggiore: «Il vicino portava mia moglie in giro sulla Maserati». «Il video? L'ho fatto senza motivo»

 
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L'omicida di Torremaggiore: «Il vicino portava mia moglie in giro sulla Maserati»

Emergono altri dettagli sulla confessione di Taulant Malaj, che ha ammazzato un uomo che viveva nel suo stesso stabile, e la figlia Gessica, di appena 16 anni

Martedì 09 Maggio 2023, 09:53

21:56

TORREMAGGIORE - «Un giorno Massimo con la sua Maserati portò in giro mia moglie». Emergono altri particolari dal racconto fornito al pm da Taulant Malaj, 45 anni, panettiere albanese in carcere da domenica dopo aver ucciso a Torremaggiore (Foggia) la figlia Gessica di 16 anni ed il 51enne Massimo De Santis, vicino di casa e presunto amante della moglie, la 39enne Tefta.

Nella furia omicida ha anche ferito quest’ultima con sei coltellate. Nella versione riferita al pubblico ministero il 45enne avrebbe detto di essere convinto che da oltre un anno ci sarebbe stata la relazione clandestina tra sua moglie e De Santis, iniziata dopo un incidente. Secondo il reo confesso Tefta e Massimo «da lì si sono conosciuti» ed «hanno iniziato a parlare».

Malaj avrebbe riferito al pm che spesso la moglie e l’amico mangiavano insieme. L’indagato avrebbe anche registrato con il proprio telefonino alcuni pranzi tra i due. 

IL VIDEO? FATTO SENZA UN MOTIVO

«L'ho fatto così, non c'è un motivo particolare» ha poi detto Taulant Malaj al pubblico ministero, in riferimento al video che l’uomo ha girato riprendo i cadaveri della figlia e del presunto amante della moglie. Video che il 45enne ha, poi, inviato ad un amico ad Imola e che è stato acquisito già dagli investigatori.

«In quel momento avevo il diavolo in testa», ha aggiunto Malaj, che dopo aver ucciso ha chiamato il fratello per raccontargli ciò che aveva appena commesso, dicendogli di: «aver ucciso mia moglie, mia figlia e l’amante di mia moglie».

Lo stesso Taulant Malaj ha riferito al pubblico ministero che il fratello non si sarebbe presentato immediatamente a casa sua per paura, ma solo dopo l’arrivo dell’ambulanza.

L'11 MAGGIO LE AUTOPSIE

Si terrà domani mattina l'udienza di convalida del fermo di Taulant Malaj, il 45enne panettiere albanese accusato di aver ucciso nella notte tra sabato e domenica scorsi, a Torremaggiore, la figlia Gessica, di 16 anni, e Massimo De Santis, di 51, l’uomo che riteneva essere il presunto amante della moglie. L’indagato, in carcere da domenica, ha tentato di accoltellare anche quest’ultima, Tefta, 39enne anche lei di origine albanese colpendola con sei fendenti. La donna è ricoverata in prognosi riservata: le sue condizioni di salute non permettono ancora di essere ascoltata dagli inquirenti. Il colloquio con i magistrati avverrà non prima di venerdì.

Intanto per giovedì mattina è stata programmata l’autopsia sui corpi delle due vittime. La ragazzina da una prima ispezione sarebbe stata colpita con una decina di coltellate; 20 quelle inferte, invece, a Massimo da parte di Malaj. L’arma del delitto, un coltello da cucina, è stato trovato nell’auto del presunto assassino perché - a dire dello stesso indagato - aveva intenzione di fuggire.

Il bimbo chiede della mamma

Ha chiesto ripetutamente della mamma e della sorellina Gessica il piccolo Leonardo, di 5 anni, figlio di Taulan Malaj, l’uomo accusato del duplice omicidio della figlia e del presunto amante della moglie e del tentato omicidio della moglie compiuti a coltellate nella notte tra sabato e domenica scorsi a Torremaggiore (Foggia). Il bimbo è stato affidato alle cure degli zii paterni: «Il piccolo sta bene, è sereno» - racconta la zia Muskj -. «Gli manca tanto la sua mamma. Noi gli abbiamo detto che tornerà presto - racconta la donna -». Di quella sera in cui il bimbo, che si è nascosto dietro il divano mentre il padre accoltellava la sorella Gessica e la mamma dopo aver ucciso il presunto amante della moglie Massimo De Santis, non ne parla. Non chiede neppure del padre. "Ora non è il momento di dargli alcuna spiegazione. Ora Leonardo deve stare sereno. Gli ho comprato dei giocattoli per distrarlo», conclude.

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