FOGGIA - E’ tornata libera dopo 20 giorni ai domiciliari Concetta (Tina) Delli Carri, 29 anni, compagna di Alessandro Scrocco, il trentunenne detenuto in semilibertà assassinato davanti al carcere la sera del 17 maggio 2022 da due o più killer ancora ignoti e impuniti; mentre ha lasciato il carcere, beneficiando dei domiciliari l’amica Vincenza Onorati, trentenne, fidanzata del mafioso Daniele Barbaro di 31 anni, nipote di Scrocco che mentre era detenuto in carcere dove scontava un cumulo pene di 15 anni per reati commessi da minorenne, meditava di vendicare l’omicidio dello zio; e dava disposizioni alle due donne per spostare in un luogo sicuro una pistola-mitraglietta modello “Skorpion” calibro 7.65 che la squadra mobile sequestrò in città il 13 giugno di un anno fa.
Le due donne e Barbaro erano stati arrestati il 30 marzo scorso dalla squadra mobile per detenzione, porto illegale e ricettazione dell’arma e di una novantina di proiettili, in esecuzione di ordinanze cautelari firmate dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Foggia Marialuisa Bencivenga su richiesta del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Foggia, Rosa Pensa.
Barbaro era stato scarcerato 48 ore prima, il 28 marzo, per fine pena dopo aver scontato 15 anni per reati commessi da minore: finì nel carcere minorile il 4 settembre 2008 a 17 anni per possesso illegale di una pistola. Peraltro la Polizia nel notificargli l’ordinanza cautelare del giudice per le indagini preliminari aveva rinvenuto e sequestrato nell’alloggio di Barbaro (dopo la scarcerazione si era stabilito a Trinitapoli) una pistola “Walter PPk” calibro 7.65, arrestandolo quindi anche in flagranza.
Il giudice Bencivenga ha accolto le istanze presentate per le due donne dall’avvocato Rosario Marino che difende i tre indagati dell’inchiesta: alla Delli Carri il gip ha imposto l’obbligo di firma, revocando i domiciliari; domiciliari che sono stati concessi alla Onorati. Il difensore nelle istanze aveva posto l’accento su due aspetti: l’incensuratezza delle indiziate e l’attenuazione delle esigenze cautelari, considerato anche che l’accusa poggia su intercettazioni ormai acquisite agli atti d’indagine. Secondo la Procura, Barbaro dal carcere attraverso un telefonino diede istruzione a compagna e parenti di spostare l’arma, senza immaginare che i poliziotti ascoltavano, registravano, prendevano appunti che consentirono di rinvenire e sequestrare il mitra Kalashnikov.
“E’ emerso in maniera inequivoca” aveva scritto il pm nel chiedere e ottenere dal gip l’arresto di Barbaro, Onorati e Delli Carri “che gli indagati sono inseriti stabilmente in contesti criminali di elevato calibro, vista la facilità dimostrata nel procurarsi un’arma da guerra. Dall’intero quadro indiziario emerge una pervicace, coordinata e persistente volontà di imporsi con metodi violenti e intimidatori, considerate le intenzioni di Barbaro di voler vendicare la morte di Alessandro Scrocco. I tre indagati appaiono dotati di una spiccata caratura criminale: sussistono elementi concreti sulla base dei quali può ritenersi attuale il pericolo di reiterazione di reati” in materia di possesso illegale di armi.