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Donne & violenza, in Capitanata 107 vittime in 35 anni: la gelosia prima causa

 
Redazione Foggia

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Femminicidio apricena

Dal luglio 2016 al giugno 2022 si contano 4573 denunce per stalking, reato che nel 95% dei casi si coniuga al femminile

Mercoledì 08 Marzo 2023, 12:55

FOGGIA - Essere donna è terribilmente difficile, perché consiste soprattutto nell’avere a che fare con gli uomini. Bisogna partire dalle parole di Joseph Conrad per raccontare nel giorno della festa della donna chi non ci sarà perché uccisa; e chi ci sarà guardando alle cicatrici dell’anima, ai cerotti sul cuore che raccontano angherie, maltrattamenti, violenze fisiche e psichiche, atti persecutori. I numeri del dolore rendono l’idea: 107 donne uccise in 35 anni nel Foggiano (21 nel capoluogo); 4573 denunce per stalking dal primo luglio 2016 al 30 giugno 2022, reato che nel ‘95% dei casi si coniuga al femminile.

107 vittime - Se l’8 marzo è dedicato alla celebrazione della parte migliore dell’umanità, come il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, i 365 giorni di ogni anno sono scanditi con ritmi quasi quotidiani dalla violenza figlia di gelosia, possesso, brutalità, ferocia criminale che non fa distinzione di sesso quando spara per regolamenti di conti legati a mafia e faide. Dall’88 a oggi in 35 anni e 3 mesi in Capitanata 651 omicidi con 722 vittime complessive: di questi 104 sono stati femminicidi con 107 donne, adolescenti, bambine, neonate sparate, strangolate, accoltellate, bruciate ancora in vita: c’è un duplice omicidio (il settantaduenne di Cerignola che il 13 novembre 2019 sparò alla moglie e alla vicina prima di togliersi la vita); e un triplice delitto: il poliziotto penitenziario in servizio al carcere di Foggia che a Orta Nova il 12 ottobre uccise nel sonno la moglie e le due figlie di 13 e 18 anni e poi rivolse la pistola d’ordinanza contro se stesso portando con sé il mistero sul movente del caso più drammatico e misterioso di omicidio-suicidio.

Famiglie violente - Pochi i femminicidi irrisolti, una decina, perché la metà dei delitti (55 su 104) hanno riguardato l’ambiente familiare: 21 volte l’assassino era il marito; 9 il fidanzato; 6 i figli; 5 l’amante; 2 il padre; 3 la madre; in altri 9 delitti fratelli, cognati, parenti di vario grado. Gelosia, interessi economici, follia, persino l'amore a scatenare la mano omicida (l’anziano che uccise la moglie affetta da demenza senile e si tolse la vita). Vari i moventi, principalmente il morbo della gelosia; 9 gli omicidi-suicidi tra le mura di casa. Tra le 107 vittime 11 minorenni (3 uccisi dalle madri), tra cui 2 neonati soffocati e/o strangolati. Come la bimba uccisa subito dopo il parto e abbandonata in una pineta su via Napoli a Foggia il 9 settembre 2002: mai individuati i genitori né chi mise da parte la pietà per sbarazzarsi del corpicino come fosse un rifiuto.

Rapine e punizioniNove le donne uccise durante rapine in casa o in strada, tra cui 4 anziane ammazzate negli anni Novanta dal serial killer delle vecchiette che entrava negli appartamenti per rapinare qualche spicciolo e gioielli. In 9 delitti la follia ha armato la mano: dal figlio che vedeva nella madre il diavolo, al paziente alcolizzato che accoltellò l’infermiera accusandola ingiustamente d’aver causato la morte di un amico, salvo ammettere quand’era troppo tardi: «Lei era una persona buona». Ben 8 le prostitute “punite” da protettori o uccise da clienti innamorati e gelosi: quattro delitti impuniti, compresa la donna rimasta senza nome il cui corpo legato fu rinvenuto in un pozzo nelle campagne di Casalnuovo il 24 dicembre 2012. Tre le vittime di faide sul Gargano, una mezza dozzina le donne cadute in agguati di mala per essersi trovate al posto sbagliato con la persona sbagliata; quattro (tre bambine) uccise da proiettili vaganti. A fronte di 651 omicidi complessivi dall’88 a oggi, solo in 17 casi l’omicida è stata una donna.

Stalking: 4500 denunce - Altro dato indicativo della violenza sulle donne riguarda gli atti persecutori: in 7 anni, dal primo luglio 2016 al 30 giugno 2022 presentate in Procura 4573 denunce per stalking: il dato del capoluogo supera quello dei Tribunali di Bari e Trani sommati. E’ una escalation continua: 714 denunce nel 2019/2020 (i dati della corte d’appello coprono i 12 mesi che vanno da luglio e giugno successivo); 777 tra 2020/2021; e 821 tra 2021/2022. I numeri spiegano le iniziative di carabinieri e Polizia di inaugurare stanze rosa (nelle caserme di via Guglielmi e al rione Cep, e in Questura) dedicate all’ascolto delle donne maltrattate, violentata, picchiate, umiliate in ambienti che possano garantire loro sicurezza e fiducia in chi si trova di fronte. E ancora, l’apertura di un centro antiviolenza in via Matteotti voluto dal Comune; i cento accessi annuali nelle strutture protette di Foggia e provincia dove trovare rifugio da chi si permette persino di dire di amare la donna che stupra nel corpo e nell’anima.

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