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Foggia, acquistata dal Comune l’area dell’anfiteatro di San Paolo di Civitate

 
Michele Toriaco

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Michele Toriaco

Foggia, l'anfiteatro di San Paolo Civitate

L'area dell'Anfiteatro di San Paolo Civitate

Due anni fa un’indagine archeologica portò alla luce i resti d’epoca romana risalenti al I e II secolo dopo Cristo

Mercoledì 08 Giugno 2022, 11:36

SAN PAOLO DI CIVITATE (Foggia) - Sarà acquistato dal Comune per 16mila euro il terreno agricolo dove due anni fa un’indagine archeologica portò alla luce i resti di un anfiteatro d’epoca romana risalente al 1° e 2° secolo dopo Cristo. L’acquisizione della proprietà dei circa 11mila metri quadri di terreno agricolo in località “Pezze della Chiesa” si è resa necessaria per poter riprendere gli scavi allo scopo di riportare alla luce ulteriori parti di questa scoperta che per la Soprintendenza archeologica di Foggia che ha condotto gli scavi, rappresenta una testimonianza archeologica di straordinaria importanza non solo per la città di San Paolo di Civitate, e per la comprensione dell’assetto urbanistico della città romana di Teanum Apulum.

Nei giorni scorsi la questione è approdata in consiglio comunale, il supremo organo amministrativo del Comune era chiamato a deliberare sulla proposta di acquisto dell’area di proprietà privata, e a maggioranza dei consiglieri presenti in aula il punto è passato. Alla scoperta si è giunti quasi per caso e, come sottolineato dal sindaco Francesco Marino «grazie ad una intuizione dell’architetto Antonio De Cristofaro». In quell’area erano frequenti dei ritrovamenti casuali di frammenti di reperti che le lavorazioni del terreno con macchine agricole portavano alla luce. Si pensò allora di attivare anche gli archeologi della Soprintendenza di Foggia per avviare una vera e propria indagine preliminare poi sfociata in una campagna di scavi. La scoperta fatta, su una superficie di 450 metri quadri, rappresenterebbe solo una parte di un più ampio manufatto, ragion per cui si rende necessario proseguire l’opera di scavo.

L’atto di acquisto del terreno, stando a quanto dichiarato dal sindaco Marino, è visto come un passaggio burocratico di snellimento dell’iter che in questi casi prevede l’esproprio la cui procedura è però complessa e caratterizzata da lungaggini, mentre con l’acquisizione del terreno da parte del Comune si avrà la possibilità di poter disporre immediatamente del bene e quindi poter procedere nelle ulteriori campagne di scavi e avere anche la possibilità di presentare istanze per accedere ai finanziamenti pubblici disponibili in questo settore. L’anfiteatro fu costruito in età imperiale tra il I e il II secolo dopo Cristo ed è da collocarsi al margine della città antica, in ossequio alle più consuete norme urbanistiche del periodo sia per facilitare il flusso del pubblico sia per motivi di ordine pubblico, probabilmente addossato al circuito murario preesistente, come testimonierebbe la presenza del non lontano monumento funerario lungo una delle vie che uscivano dalle mura dell’abitato.

Dell’edificio, di forma ellittica irregolare, è stata messa in luce una porzione della cavea lunga 16 metri e larga 21 circa, della quale non permane l’elevato, testimoniato dalla sola presenza di sporadici resti delle gradinate inferiori. Un passaggio voltato in opera cementizia di ottima fattura con paramenti in opera laterizia molto regolare, consentiva l’accesso all’arena dove si svolgeva anche i combattimenti dei gladiatori.

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