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Foggia, giovane trovato morto sui binari: pronta denuncia per istigazione al suicidio

 
Redazione online

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Foggia, ore d'ansia per un 29enne scomparso: l'appello sui social

La presenterà domattina il legale della famiglia del 29enne

Giovedì 18 Febbraio 2021, 15:34

FOGGIA - «Domattina mi recherò in Procura a Foggia per depositare un’integrazione di denuncia per istigazione al suicidio alla precedente denuncia di scomparsa». Lo anticipa Pio Giorgio Di Leo, legale della famiglia di Marco Ferrazzano, il giovane di 29 anni di Foggia morto dopo essere stato travolto da un treno lungo la tratta Foggia-Bari lo scorso 22 gennaio, giorno della sua scomparsa. Ieri mattina sono stati resi noti gli esiti degli esami del Dna effettuati sui resti del cadavere e comparati con quelli della mamma del 29enne. L’esame ha confermato che la vittima è Marco Ferrazzano.

«Marco - dichiara Di Leo, avvocato dell’associazione Penelope - non ha mai manifestato l’intenzione di volersi suicidare, fatta eccezione per una frase pronunciata due giorni prima della sua scomparsa, quando disse alla mamma e alla zia che si sarebbe voluto buttare sotto un treno».

Che Marco fosse vittima di bullismo lo hanno detto più volte i familiari del giovane; una versione confermata anche dal loro stesso legale. «Marco, affetto da schizofrenia - dice Di Leo - subiva il furto del cellulare una volta al mese; l’ultimo il giorno prima di far perdere le sue tracce». «Lui stesso - aggiunge - si è recato in questura per denunciare l’accaduto raccontando - ripercorre il legale - di essere stato avvicinato da due persone in un giardino in Viale Pinto che gli avrebbero portato via lo smartphone con il pretesto di poter fare una telefonata».

«Inoltre alcuni video in cui Marco sarebbe stato immortalato - racconta Di Leo - pare siano finiti in un social foggiano dove vengono postate immagini di tutte le persone con problematiche psichiche. Pagina social che ora è stata chiusa. Marco probabilmente temeva che la sua famiglia potesse vedere quei video, motivo per cui prima di scomparire ha bloccato sui social tutti i suoi parenti ed ha cambiato le password alla mail». Poi l'appello alla cittadinanza dell’avvocato Di Leo: «chi ha in mano quei video li consegni alla famiglia o a gli inquirenti. Quello che è accaduto a Marco, può accadere a chiunque».

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