Dal Canada a Foggia per far nascere tre gemellini: mamma dimessa
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Redazione online
11 Gennaio 2021
FOGGIA - Oggi il presidente del consiglio comunale, Leonbardo Iaccarino, terrà una conferenza per spiegare la sua versione dei fatti di Capodanno (festeggiamenti a colpi di pistola a salve). Non si sa se anticiperà il consiglio comunale rassegnando le dimissioni. Di sicuro c’è la proposta di revoca del presidente del Consiglio comunale di Foggia, un documento che cita tutti gli episodi che costituirebbero "gravi e reiterate violazioni di legge o di regolamento" che devono motivare una proposta di revoca, come sancito dal regolamento.
Leonardo Iaccarino è accusato di aver "violato il ruolo di garante della massima assise Comunale, assumendo comportamenti censurabili sotto il profilo morale ed etico". Ne deriva di conseguenza una "lesione grave, attuale, irreversibile al prestigio e all’immagine dell’Ente locale".
Nella mozione si ricorda che già in numerose e precedenti occasioni il presidente del Consiglio ha rilasciato "dichiarazioni, commenti e valutazioni disdicevoli e disonorevoli", senza trascurare alcuni epiteti pubblicati sui social, comportamenti discussi e censurati in occasione della seduta del Consiglio comunale del 5 giugno 2020. Rispetto ai fatti di Capodanno, la mozione afferma che "Si è lasciato filmare mentre esplodeva, dal balcone della propria abitazione ed in presenza di minori, alcuni colpi di una arma (dallo stesso definita pistola 'giocattolo') pronunciando nel momento dei ripetuti spari la frase 'nun è na barzllett', assumendo così un contegno sguaiato, privo di freni inibitori, e, quindi, dando un esempio poco edificante per tutti i cittadini e, in particolare, per le nuove generazioni".
Si tiene conto, peraltro, dell'alto contenuto simbolico della scena che contrasta con l'immagine di una città che combatte contro la forza pervasiva della criminalità organizzata. A riprova della eco generata dalla diffusione del video si cita anche il titolo della notizia pubblicata dall'Ansa brasiliana. Si parla di un crollo vertiginoso della credibilità delle istituzioni. Sono citate tutte le circostanze che configurerebbero condotte pregiudizievoli. Le pistolettate di Capodanno non bastano. Nella lista degli elementi probatori sono compresi i commenti sui social "a suon di parolacce e palesi minacce e intimidazioni" successivi alla diffusione del video. E da ultimo, nella mozione già firmata dalla gran parte dei consiglieri comunali, "l'inaspettato attacco frontale rivolto al sindaco di Foggia con la diffusione, diventata virale, di un video pubblicato sui social network".
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