Sabato 06 Settembre 2025 | 19:10

Foggia, si riparte con la mietitura: dai campi la spallata al Covid

 
Massimo Levantaci

Reporter:

Massimo Levantaci

Foggia, si riparte con la mietitura: dai campi spallata al Covid

Nel Tavoliere, epicentro con circa il 20% della produzione nazionale di cereali, la produzione è in calo del 30%

Mercoledì 03 Giugno 2020, 11:37

20 Agosto 2025, 18:25

FOGGIA - Mietitrebbie in campo, i biondi terreni della Capitanata sono pronti per la tradizionale fase di raccolta su circa 200mila ettari, praticamente non c’è zona della provincia di Foggia che non sarà intaccata da quello che è a tutti gli effetti un rito nelle nostre campagne. Che mietitura sarà? Non proprio abbondante, hanno detto gli operatori all’ultimo «Durum Days» la scorsa settimana in videoconferenza. La siccità invernale e le gelate hanno «bruciato» i raccolti prima che le piantine germogliassero. Peccato perchè l’aumento di consumi di pasta e prodotti da forno è tangibile ed è stato esaltato durante il lockdown (+24%, ma piange il settore della ristorazione -50%). Ora però la cerealicoltura mondiale e nazionale (e di riflesso locale) deve fare i conti con i problemi di sempre e il calo delle produzioni che accende altre spie sui conti economici delle aziende.

«Siamo nell’ordine del 20-30% in meno nella piana del Tavoliere», la previsione di Nicola Gatta, presidente nazionale dei cerealicoltori di Confagricoltura nonchè presidente della Provincia di Foggia. «Avremo un problema scorte - ipotizza - stiamo pagando in provincia di Foggia l’inverno siccitoso e una gelata nei nei invernali che ha bruciato diverse centinaia di ettari piantati a frumento duro. Dovremo fare i conti con una crisi che si preannuncia anche a livello mondiale, peccato perchè in Italia e nel mondo c’è molta richiesta di grano italiano e la filiera nazionale ha la necessità di smarcarsi dal grano acquistato dall’estero».

Agli ultimi «Durum days» - l’evento organizzato con la partnership tecnica della società Areté di Milano e con il Crea che alla vigilia delle operazioni di raccolta chiama a confronto tutti gli attori della filiera - è stato sottolineato proprio il «calo di scorte di grano duro a livello mondiale, mentre il prezzo è da mesi in rialzo». «Sulla qualità della prossima campagna produttiva - viene sottolineato - incombono non poche preoccupazioni».

Per Gatta la produzione in Italia e nel Tavoliere, epicentro con circa il 20% della produzione nazionale, diventa «necessario aprire una fase di confronto con l’Unione europea». «Gli agricoltori foggiani hanno dato dimostrazione di voler investire sul miglioramento delle produzioni - afferma l’imprenditore agricolo di Candela - lo dimostrano i dati sui contratti di filiera, raddoppiati negli ultimi due anni. Chiediamo però che la Commissione Ue ci accompagni in questo percorso, c’è bisogno - aggiunge - di incentivare la ricerca e l’innovazione. Con nuovi programmi d’investimento a costi agevolati possiamo pensare di aumentare oltre che la qualità anche la quantità delle produzioni di grano duro soprattutto in quegli areali dove non si riesce a raccogliere più di 30 quintali a ettaro».

Le superfici coltivate a grano in Capitanata e sul territorio nazionale sono in leggero ma costante aumento, nell’ordine del 6% come rilevato durante il confronto con Assosementi, Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Compag, Italmopa e Unione Italiana Food. «Gli agricoltori vogliono tornare a investire sul grano duro - aggiunge Gatta - ma non bisogna disattendere le attese altrimenti l’abbandono dei terreni agricoli proseguirà: attendiamo ancora la pubblicazione del decreto ministeriale sul nuovo triennio dei contratti di filiera, i rimborsi arrivano fino al 2016».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)