FOGGIA - Il trasporto pubblico vive i suoi giorni più difficili: i passeggeri sono praticamente azzerati, le aziende di trasporto temono per i posti di lavoro dei dipendenti, il Covid impone il ripensamento di tutti i servizi. In questo stato di cose dal 1° luglio dovrebbe entrare in vigore la riforma del «Tpl», già decisa prima che la pandemia cambiasse le carte in tavola. La Regione però non sembra intenzionata a concedere l’ennesima proroga. Registriamo sul punto uno scambio di lettere fra Cotrap e Regione e una preoccupata reazione della Provincia di Foggia, oltre che di qualche sindacato: tutti chiedono alla Regione di «sospendere tutto» stante l’emergenza in corso.
Inutile dire che il Covid ha rivoluzionato tutti gli aspetti della nostra vita e il sistema dei trasporti è il settore che ha subito i contraccolpi più evidenti: traffico crollato a causa delle limitazioni di legge, ma anche perchè la gente adesso ha paura di salire sui bus nel timore di contrarre il virus.
Il contratto di servizio del Tpl in vigore dal 1° luglio in Puglia tiene conto ovviamente di ben altri numeri, il piano nasce quando del Coronavirus si sapeva nulla. La Provincia fa sua questa preoccupazione in una nota alla Regione, manifesta tutta la sua «incertezza» in ordine a una normativa ormai inapplicabile. Uno stallo che il presidente Nicola Gatta chiede di «superare urgentemente» al presidente della Regione, Michele Emiliano e all’assessore ai Trasporti, Giovanni Gianni.
Anche il Cotrap (consorzio aziende trasporti pugliesi) chiede alla Regione, con una nota del 15 maggio, di conoscere «tempestivamente le determinazioni che gli enti in indirizzo (destinatari anche i presidenti di Provincia e della Città metropolitana di Bari: ndr) intendono adottare».
Lo scenario del trasporto pubblico locale in Capitanata, come altrove, risulta completamente stravolto dopo il Covid. Giusto per citare qualche esempio, i pullman di linea che prima caricavano cinquanta persone oggi possono portarne al massimo 15 e i passeggeri entrano solo dalla porta posteriore. Con le nuove normative Covid, non ancora in vigore, ci saranno sui bus divisori con il plexiglas e verrà aperta anche la porta in corrispondenza dell’autista, ma il numero dei passeggeri potrà salire a 23. I ricavi da traffico che in provincia di Foggia erano faticosamente saliti al 21% (la soglia della sostenibilità è al 35%) negli ultimi tre mesi risultano azzerati. Anche sui bus di linea il numero dei passeggeri paganti è crollato miseramente un po’ perchè gli utenti storici non salgono più, ma sono aumentati anche i “portoghesi” che salendo dalla porta posteriore hanno gioco facile a non pagare il biglietto perchè più distanti dall’occhio vigile dell’autista.
La risposta della Regione al Cotrap conferma l’impianto della riforma così come strutturato a partire dal 1° luglio: «In materia di trasporto pubblico locale - si legge - l’azione amministrativa si conforma al regolamento CE n. 1370/2007 relativo ai servizi pubblici di trasporto passeggeri su strada e per ferrovia». «È certamente da escludere - viene rilevato - che sul tema la regione possa adottare un qualsivoglia atto normativo».
La Regione insomma affida la patata bollente della proroga eventualmente all’Unione europea, ma ricorda anche al Cotrap come siano state già concesse «due proroghe: nel 2013 e nel 2018». «Ora - scrive l’assessorato ed è questo il passaggio saliente - l’incertezza derivante dalla contingente situazione epidemiologica, che pare in via di superamento, non deve in alcun modo essere utilizzata per rallentare o condizionare le attività amministrative necessarie alla celebrazione delle gare, anzi deve essere di stimolo perchè la pubblica amministrazione metta nelle condizioni il “mercato” di proporsi al meglio, offrendo servizi di più elevato livello qualitativo vista anche l’ingente mole di risorse pubbliche che la Regione ha messo a disposizione (ben 2,14 miliardi nei prossimi nove anni)».
Un’ipotesi che fa trasecolare il presidente della Provincia di Foggia: «I contratti di servizio subiranno un incremento fino a quando l’emergenza non cesserà, perchè parametrati su un minor numero di passeggeri: la differenza chi la paga? Perchè - dice Gatta - dovrei varare la riforma del Tpl dal 1° luglio, se è il governo a dirci che possiamo chiedere una proroga vista la gravità della situazione in atto?».