LUCERA - Raffica di controlli e di arresti a Lucera da parte dei carabinieri. In carcere è finito il famigerato «ladro delle chiese», un 48enne del luogo che nel periodo compreso tra novembre 2019 e gennaio 2020 aveva messo a segno numerosi colpi in diversi edifici religiosi del centro storico, riuscendo ad asportare somme in danaro e oggetti di valore. In tutte le circostanze l’uomo, residente in città e già noto per aver commesso in passato reati analoghi, non si era reso conto delle telecamere di videosorveglianza presenti all’interno delle chiese e nelle vie adiacenti.
Gli stessi carabinieri hanno anche eseguito due provvedimenti restrittivi dopo mirate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, a carico di due giovani, un 33enne e un 19enne ritenuti responsabili del tentativo di furto di un’autovettura perpetrato nella centralissima Via Amendola lo scorso mese di settembre. A incastrarli sono state le telecamere di sorveglianza presenti nella zona: i due infatti tentarono di asportare una Fiat 500L infrangendone i cristalli, non riuscendo a metterla in moto e venendo pure messi in fuga dall’attivazione del sistema di allarme di cui la vettura era dotata. I due maldestri ladri si trovano ora ristretti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.
Il quarto arresto è stato operato invece nella flagranza dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti a carico di un 36enne, anch’egli residente nel centro federiciano. I militari lo hanno notato girovagare in Via Mazzini e hanno così deciso di procedere a un controllo, inizialmente finalizzato a verificare l’osservanza delle normative tese al contenimento dell’emergenza sanitaria. Il giovane però, di tutta risposta, ha tentato di darsi alla fuga a piedi per le vie limitrofe, tentando pure di disfarsi di un frammento di hashish, che è stato però recuperato. Raggiunto e bloccato, l’uomo è stato così condotto presso la sua abitazione per l’esecuzione di una perquisizione, che ha consentito di rinvenire quattro piante di marijuana e il materiale per la coltivazione con il relativo confezionamento. Il giovane è stato così arrestato e, dopo il giudizio celebrato con la formula del rito direttissimo, è stato rimesso in libertà.