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Foggia, a maggio risorgerà anche la Fiera

 
Massimo Levantaci

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Massimo Levantaci

Edizione 2019 della Fiera dell’agricoltura

Arena: «Possiamo far ripartire i lavori del Multipiano, sarà la fase 2 pure del Quartiere»

Venerdì 24 Aprile 2020, 10:11

Il 4 maggio potrebbe essere la fine del «lockdown» anche per la Fiera di Foggia. «Riaprono gli uffici pubblici, avremo maggior possibilità di fare le nostre verifiche: se tutto andrà bene si partirà con i lavori entro l’estate». Il commissario dell’ente, Massimiliano Arena, vuole adesso andare dritto all’obiettivo, riaprire il cantiere per il parcheggio multipiano da settecento posti auto sarebbe un segnale di discontinuità importante. Il Consiglio di Stato, con la sentenza del 9 aprile, ha infatti accolto il ricorso del raggruppamento di imprese foggiane (Ctm, Habitat immobiliare, Gip grandi appalti subentrata al consorzio Cosap), primo classificato e aggiudicatario dei lavori per 13,7 milioni salvo poi dover incassare lo stop della terza sezione del Tar Puglia che aveva accolto il ricorso della seconda impresa classificata, la barese Edil Alta. Vicenda nota, abbastanza stucchevole perchè seguita ad altri 3-4 anni di stallo dopo la rimodulazione dell’appalto. Tutto sembrava pronto per l’assegnazione dei lavori con la nuova gara e invece altri pareri tecnici, altri giudici, qualche sgambetto.

Ora il Consiglio di Stato ha ricomposto i cocci e messo la parola fine (speriamo), ma Arena vuole andarci lo stesso con i piedi di piombo. Prima di consegnare le chiavi del cantiere alle imprese foggiane, il commissario vuole fare i suoi accertamenti: «Abbiamo l’onere di verificare i requisiti di legge», ammonisce. Il commissario non entra nello specifico, ma vuol capire se ad esempio un’impresa sottoposta a controllo giudiziario per due anni, qual è la Ctm degli imprenditori Gianni Trisciuoglio e Marco Insalata, rischi di incappare in qualche cavillo procedurale che possa far scattare nuovi ricorsi e bloccare tutto un’altra volta. La Ctm, come si ricorderà, è l’impresa finita nel mirino del prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, nel settembre scorso che aveva spiccato un’interdittiva antimafia nei confronti della società per parentele scomode. Il Tribunale di Bari ha accolto il ricorso dei due imprenditori il 15 marzo scorso, ora la sentenza del Consiglio di Stato riabilita la Ctm e le altre imprese sull’appalto fieristico. Sembra il ricongiungimento di un puzzle.

«Vogliamo restituire il ruolo che la storia assegna alla fiera di Foggia - ha detto il commissario dell’ente Fiera nella videoconferenza di lunedì 20 - quest’opera sblocca tutto il resto, anche i cantieri per le riqualificazioni interne (30 milioni di euro già disponibili: ndr). Si rimette a regime non soltanto la fiera ma tutto quello che ruota intorno: enogastronomia, turismo, energia verde. Tutta l’economia locale ne gioverà, con una fiera efficiente saremo in grado di attrarre nuovi capitali». Il parcheggio è un’opera di servizio, ma anche di pregio. «Il biglietto da visita della nostra città», l’ha definito l’avvocato foggiano. Avrà due piani interrati, l’edificio sovrastante ospiterà la nuova palazzina uffici della fiera. Restituirà finalmente al quartiere fieristico l’ingresso di corso del Mezzogiorno, storica porta d’accesso alla fiera, sulla quale svettavano le vecchie torri simbolo delle spighe di grano prima che una regia miope e distruttiva negli anni 2005-2006 le buttò giù per dare corso a uno scavo rimasto così da allora. Uno scempio per il quale nessuno ha pagato.

Ora però Arena vuol provare a imprimere un’accelerazione in altra direzione. Sembra animato da buone idee, l’«avvocato di strada». «Abbiamo il vantaggio di grandi spazi - afferma - ci sono state proposte tante idee, tra queste anche un cinema all’aperto in stile Drive in: siamo disponibili. Ma l’ente ha un bilancio da rispettare, non si farà volontariato lo sappiano i privati che vorranno lavorare con noi». «Ci sono anche richieste per set di film - ha aggiunto - con Apulia film Commission è in piedi l’ipotesi di un teatro di posa a Foggia».

La fiera con l’università lavora anche alla nascita di un hub su «ricerca e sviluppo del benessere», sulla falsariga di un Agri-hub (denominazione suggerita dall’ex commissario Belgioioso, proposta non rientrata tra i progetti approvati dal Cis del governo: ndr). «Siamo in una fase di concertazione con la Regione, ma decide l’università. Ci sono interlocuzioni aperte - aggiunge Arena - vogliamo aprire la fiera al territorio, unica strada per far risorgere questa città e sdoganarla dalla malavita».

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