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Foggia, false consulenze tecniche Spesal: 6 condannati, tra loro 4 funzionari Asl

 
Redazione online

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toghe, avvocati

Questo è l'esito del processo di primo grado che si è svolto a Foggia per 13 persone coinvolte nell'inchiesta "Deja' vu" della procura e della Guardia di finanza condotta nell'aprile del 2016

Giovedì 05 Marzo 2020, 18:00

FOGGIA - Si è concluso con sei condanne, cinque assoluzioni e un patteggiamento il processo di primo grado nei confronti di 12 persone coinvolte nell’inchiesta 'Dejà Vù, condotta dal 2016 dalla Procura dauna e dalla Guardia di finanza, sulla falsificazione di alcune consulenze tecniche dello Spesal della Asl di Foggia. Il giudice ha emesso pene fino a due anni di reclusione per i reati di abuso d’ufficio e falsità ideologica in atto pubblico. Tra i sei condannati, anche quattro funzionari della Asl foggiana. Assolti altri cinque imputati perché «il fatto non costituisce reato».

All’epoca dei fatti venne arrestato un consulente tecnico nominato dalla Procura della Repubblica di Foggia, sorpreso a intascare una tangente di diecimila euro, dietro la promessa di redigere una consulenza tecnica «favorevole» ad alcuni indagati (coinvolti in un altro procedimento), che riguardava la morte violenta di un operaio impegnato in lavori edili, avvenuta ad Apricena il 27 gennaio 2016.

Nel corso delle indagini emersero le responsabilità di alcuni funzionari del servizio Spesal della Asl di Foggia, sia sulla non regolarità delle attività ispettive finalizzate a verificare il rispetto della normativa sulla sicurezza del lavoro, sia in relazione ad alcuni episodi di «rivelazione ed utilizzazione del segreto di ufficio» con riferimento ad attività ispettive svolte nei confronti di alcune attività commerciali.
Vennero inoltre constatate nei confronti del coordinatore dello Spesal più condotte penalmente rilevanti e concernenti il rilascio di «certificati di abilitazione», il trasporto e l’uso di prodotti fitosanitari.

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