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Foggia, nelle campagne torna il Far West

 
massimo levantaci

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massimo levantaci

Caporalato, arrestato imprenditore a Nardò, braccianti pagati 1,40 euro per quintale di angurie raccolte

Alberi tagliati, furti di mezzi agricoli. Sollecitati controlli anti-criminalità anche nelle aree rurali

Sabato 22 Febbraio 2020, 20:30

20:32

FOGGIA - «Scorribande da Far-west, sabotaggi continui alle aziende agricole, taglio indiscriminato degli alberi, smaltimento incontrollato dei rifiuti», sono solo alcune delle denunce presentate dalle organizzazioni agricole negli ultimi giorni su quanto avviene nelle aree rurali del Foggiano. Una provincia balzata al centro dell’attenzione mediatica dopo l’escalation degli eventi criminosi d’inizio anno, ma che deve confrontarsi ormai da tempo con varie forme di prevaricazione della libertà altrui e di violenza. I furti di mezzi agricoli e di beni in campagna è una di queste espressioni, forse la più subdola perchè riesce a mimetizzarsi meglio.

L’azione delle forze dell’ordine si è fatta incisiva e incalzante per provare ad arginare la criminalità organizzata nei centri urbani. Ma questa è una provincia che offre il fianco anche alle bande di predoni notturni a causa degli enormi spazi che offre una campagna di oltre 500mila ettari di Sau (superficie agricola utilizzata). Forse per controllare un’area così grande ci vorrebbero i Predator dell’Aeronautica utilizzati sugli scenari dell’antiterrorismo in Medio Oriente, la semplice videosorveglianza almeno come deterrente a quanto pare non basta più se pensiamo che ormai un’azienda su due ne è dotata in campagna.
Parliamo dunque di un fenomeno sotterraneo, spesso silenzioso, che esplode periodicamente proprio perchè gli agricoltori molto spesso le denunce le tengono per sè contribuendo implicitamente a tenere sotto silenzio il problema.

Nell’ultimo mese sia Coldiretti che Confagricoltura sono venute allo scoperto con appelli alle forze dell’ordine e l’invito al prefetto Raffaele Grassi a individuare più efficaci correttivi. Il parlamentare Davide Galantino (Fratelli d’Italia) in un’interrogazione al ministro dell’Interno chiede il ricorso alla «videosorveglianza» ed a conferma della gravità del problema sottolinea «il furto di costosi macchinari agricoli» oltre a citare le «trebbiature notturne» episodi che risalgono a qualche mese o anno fa e che confermano la sfrontatezza di certi agguati. Confagricoltura teme conseguenze irreparabili sulla tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo a queste condizioni: «Gli imprenditori agricoli subiscono sempre più furti e minacce. E, sebbene gli episodi che avvengono in città facciano più clamore, gli agricoltori foggiani sono quelli che pagano maggiormente questa recrudescenza della criminalità organizzata», dice il presidente regionale Luca Lazzàro che trova un parallelo con i ritardi sul Psr, il piano di sviluppo rurale: «Lo Stato - dice - non può lasciare indietro Foggia. La questione sicurezza va risolta sotto tutti i punti di vista, ma va affrontata anche la questione economica. Serve che le istituzioni diano la dovuta attenzione al Psr, i cui ritardi hanno rallentato gli investimenti e portato l’economia in uno stato di grave stagnazione con tendenze recessive».

Più sorveglianza nelle campagne, l’invito del presidente foggiano di Confagricoltura, Filippo Schiavone, non è solo rivolto alle forze dell’ordine: «Di recente il Consiglio Comunale di Foggia ha varato due ordini del giorno per contrastare il fenomeno criminale. Un provvedimento che non deve essere limitato all’area urbana. Questi fenomeni limitano gli investimenti e quindi la crescita dell’agricoltura del territorio foggiano, oggi un imprenditore ci pensa due volte prima di investire».
La Coldiretti punta il dito sull’escalation dei fenomeni, particolarmente odiosi sottolinea il presidente regionale Savino Muraglia: «In provincia di Foggia gli atti criminosi nelle campagne sono di gravità inaccettabile, si moltiplicano i fenomeni criminali con capitozzamento degli alberi, furti di prodotti agricoli e chilometri di fili di rame, sabotaggi ai danni di aziende agricole e cantine, smaltimento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile». Furti che avvengono ovunque, precisa la Coldiretti: 170 piante di mandorlo sparite a Grumo Appula, centinaia gli ulivi appena piantumati rubati tra Palo, Grumo e Bitonto, a Gravina, Spinazzola, Poggiorsini, Altamura e in provincia di Brindisi sono all’ordine del giorno i furti di mezzi agricoli. A Lecce continuano i furti delle piante di ulivo della varietà FS17. Un quadro abbastanza inquietante, molto spesso alla criminalità locale bisogna sommare anche quella proveniente dall’Est europeo come gli inquirenti riuscirono ad accertare a seguito dei furti di rame dalle linee elettriche nelle aree rurali. E c’è un mercato che oltre ad acquistare la merce rubata la ordina su commissione. Con il rame è andata proprio così.

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