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Monte Sant'Angelo, cade da 10 metri mentre sistema un muro: muore operaio

 
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casa sollievo della sofferenza San Giovanni rotondo

Casa Sollievo della sofferenza

L'uomo è scivolato ed è precipitato: dopo la caduta è stato soccorso e portato all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo

Martedì 17 Dicembre 2019, 15:56

20:53

Un operaio di 54 anni, Roberto Pezone, è morto dopo essere precipitato da un’altezza di circa dieci metri mentre stava effettuando lavori di messa in sicurezza di un muro di contenimento a Monte Sant'Angelo. A quanto si apprende, l’incidente è avvenuto verso mezzogiorno: l’uomo era al lavoro quando, per cause da accertare, è scivolato ed è precipitato. Dopo la caduta è stato soccorso e portato all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo, con numerosi traumi.
La vittima, originaria di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, lavorava per una ditta della provincia di Benevento ed era regolarmente assunto.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che ora stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente.

LA RABBIA DEL SINDACO - «Ci associamo al dolore che ha colpito la famiglia di Roberto Pezone. Stiamo stanchi di dover assistere impotenti a una mattanza limitandoci ad aggiornare il triste bollettino dei morti sul luogo di lavoro. Siamo pronti anche a tornare in piazza: vogliamo che il Governo e gli enti locali ci ascoltino». Questo il commento di Juri Galasso, Urbano Falcone, Giovanni Tarantella, segretari generali Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil di Foggia, alla morte dell’operaio in un cantiere a Monte Sant'Angelo.

«La crisi del comparto edile, la progressiva contrazione degli investimenti e la grave congiuntura economica che da anni caratterizza il nostro Paese - rilevano in una nota - fanno sì che tanti lavoratori e imprese pur di non restare disoccupati, si spingano sempre più lontano da casa anche a migliaia di chilometri di distanza. La situazione è ormai al di là della soglia di guardia. Riteniamo indispensabili nuove e più efficaci azioni di formazione in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro ma anche più controlli per sanzionare ed eliminare qualsiasi inadempienza. E, tuttavia, c'è bisogno soprattutto di una vera politica industriale nei settori dell’edilizia e dei materiali da costruzioni; del rilancio delle infrastrutture, della riqualificazione e messa in sicurezza del territorio, del rafforzamento del Durc, della diffusione della congruità, dell’attuazione della Patente a punti, di un inasprimento delle pene e di una reale riforma del Codice degli Appalti, che riduca il ricorso al subappalto e il numero delle stazioni appaltanti e favorisca il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Senza questi interventi strutturali - concludono - continueremo ad aggiornare il pallottoliere delle morti bianche e ad assistere impotenti al declino del comparto».

IL CORDOGLIO DEI SINDACATI - «Una drammatica coincidenza: mentre i sindacati manifestavano a Roma, tra le altre cose, per la sicurezza sui posti di lavoro, l’ennesimo lavoratore del comparto edile perdeva la vita in un cantiere a Monte Sant'Angelo». Lo evidenziano in una nota il segretario regionale della Uil di Puglia, Salvatore Bevilacqua e il segretario generale della Feneal Uil regionale, Pierpaolo Frisenna. «Alla famiglia e agli amici di Roberto le nostre più sentite condoglianze - proseguono -, nella speranza che gli inquirenti facciano luce, in tempi brevi, su eventuali responsabilità di una simile, inaccettabile tragedia. Alla politica, invece, un accorato appello affinché non proroghi più gli interventi necessari a migliorare le condizioni di sicurezza dei lavoratori edili e intensifichi i controlli per punire quelle situazioni in cui si sacrifica irresponsabilmente la sicurezza dei lavoratori sull'altare del profitto ad ogni costo».
«Abbiamo denunciato in più frangenti - aggiungono Bevilacqua e Frisenna - come il decreto sblocca-cantieri sia inappropriato rispetto alle reali esigenze del settore: va riformato e anche in fretta. Si tratta di un provvedimento che di fatto va nella direzione opposta a quanto era utile e necessario, producendo effetti distorsivi e degenerativi negli appalti, che finiranno per colpire i soggetti più deboli della catena: i lavoratori e l'imprenditoria sana, quella che vuole operare nel rispetto delle regole e delle norme, della sicurezza e dei diritti dei lavoratori».

«Il mondo del lavoro pugliese torna a macchiarsi di sangue: oggi a Monte Sant'Angelo, in provincia di Foggia, un operaio campano di 54 anni ha perso la vita cadendo da un’altezza di 10 metri in un cantiere. Si tratta di un’altra tragedia inaccettabile, che impone misure drastiche da parte delle istituzioni. Bisogna intensificare i controlli, e bisogna aumentare la formazione per i lavoratori». Lo sottolinea in una nota il segretario generale della Filca-Cisl Puglia, Antonio Delle Noci. «Secondo l’Osservatorio Indipendente di Bologna - prosegue delle Noci - nella nostra regione i morti sul lavoro dall’inizio dell’anno sarebbero 34. L’edilizia è il settore più a rischio, e le cadute dall’alto rappresentano purtroppo un triste primato. Tre mesi fa alle Isole Tremiti un operaio 67enne molisano aveva perso la vita cadendo dal tetto di un edificio, mente era intento a montare una grondaia».
«Non finiremo mai di ripeterlo: i controlli non sono mai troppi. Una grossa mano in questo senso - continua Delle Noci - può venire dal personale dei nostri Enti bilaterali, preposti proprio alla sicurezza. Ma è importante anche che tutti i lavoratori siano adeguatamente formati e informati. Non possiamo continuare ad assistere inermi a questa lunga, drammatica scia di sangue nei luoghi di lavoro».

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