FOGGIA - Il gup del Tribunale di Bari Marco Galesi ha condannato a pene comprese tra i 20 anni e i 14 anni di reclusione quattro pregiudicati foggiani accusati di tre tentati omicidi avvenuti nel capoluogo dauno nel gennaio 2019. La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato. Il giudice ha riconosciuto le contestate aggravanti della premeditazione e del metodo mafioso. Stando alle indagini coordinate dalla Dda di Bari, gli agguati furono pianificati per vendicare l’omicidio del boss Rodolfo Bruno, ucciso nel novembre 2018, padre di uno degli imputati.
Nel processo erano contestati i duplici agguati nei confronti di Gioacchino Frascolla e Mario Clemente del 16 e del 23 gennaio e poi il duplice tentato omicidio dei fratelli Gioacchino e Antonio Riccardo Augusto Frascolla del 26 gennaio, compiuti nell’ambito della guerra di mala in corso a Foggia tra i gruppi criminali rivali dei Moretti/Pellegrino/Lanza e dei Sinesi/Francavilla. Gli imputati rispondevano anche di detenzione e porto di arma da sparo e ricettazione. Per i delitti sono stati condannati a 20 anni di reclusione Gianfranco Bruno e Giuseppe Ricco, a 14 anni Antonio Bruno (figlio di Rodolfo) e Antonio Carmine Piscitelli. Agli atti delle indagini ci sono intercettazioni che «colpiscono - spiegano gli inquirenti - per la loro carica offensiva e la sete di vendetta manifestata nei confronti dei fratelli Frascolla e di coloro che avevano lasciato solo Rodolfo Bruno, così da facilitare la sua eliminazione».