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Il premio
Gianni Sollitto
21 Luglio 2019
Il Premio “Vieste Archeofilm”, alla sua prima, e riuscitissima, edizione, è stato assegnato al docu-film di Nicolò Bongiorno “I leoni di Lissa”, che evoca la storia della battaglia navale di Lissa (1866, Terza Guerra d’Indipendenza), scontro simbolo e icona della marineria moderna. Premio assegnato direttamente dal pubblico al figlio dell’indimenticato Mike Bongiorno, durante la tre giorni svoltasi nel “fossato” del Castello Svevo-angioino e organizzata dalla prestigiosa rivista “Archeologia Viva” (Giunti Editore), in collaborazione e con il supporto del Comune di Vieste, assessorato alla Cultura.
«Dedico questo premio a tutti gli amanti del mare», ha commentato con una certa emozione il regista durante la premiazione per mano del sindaco, Giuseppe Nobiletti, e degli assessori alla Cultura, Graziamaria Starace, e al Turismo, Rossella Falcone. «Molto devo a mio papà, Mike - ha aggiunto - che per primo mi ha trasmesso la passione per il mare. Quest’opera è stata per me un viaggio, anche interiore, nello spazio e nel tempo – ha ancora detto Nicolò Bongiorno –. Un’immersione di grande importanza scientifica e archeologica, che ho cercato di raccontare come una fiaba».
Nicolò Bongiorno, secondo dei tre figli del celebre presentatore televisivo, si è detto «felicemente sorpreso dalla bellezza di Vieste. Non la conoscevo – ha confessato -,anche se sapevo che mio padre c’è stato diverse volte. E’ un luogo bellissimo, con una natura e un mare straordinario, che tra l’altro si accomuna con l’isola di Lissa (oggi chiamata Vis, ndc) perché vi erano scambi commerciali, e non solo, tra Vieste e l’isola croata. Questo mi rende ancora più felice di essere qui e ringrazio tutti per l’ospitalità che mi è stata riservata. Certamente ritornerò a Vieste – ha aggiunto Bongiorno, tra uno scatto fotografico e l’altro dall’altura del castello viestano - magari per un film da realizzare proprio qui, visto che ho appreso delle tante testimonianze storiche possedute da Vieste. Mi ha affascinato molto, ad esempio, la storia della grotta del faro, antico tempio dedicato alla Venere Sosandra (che, tra l’altro, è il tutolo del premio a lui attribuito, rappresentato da una singolare scultura, opera dell’artigiano della pietra, Raffaele Gentile, ndc) e che vorrei approfondire. Penso - ha concluso il regista - che dare al vostro turismo anche un taglio culturale sia stata un’ottima intuizione e di questo bisogna elogiare la vostra amministrazione comunale».
Felici per l’esito dell’evento e per la sorprendente partecipazione di pubblico, il sindaco Giuseppe Nobiletti, e gli assessori Starace e Falcone che, assieme a Giuliano Volpe dell’Università di Foggia, Feliciano Stoico, responsabile del Polo culturale di Vieste, e i cordiali rapporti intrapresi con i responsabili del Firenze ArcheoFilm, tra cui Pietro Pruneti, direttore di “Archeologia Viva” (che del festival viestano è il direttore artistico), sono stati in grado di concretizzare la bella iniziativa.
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