Alla ricerca dell’incessante guadagno. Con un sistema mondo sempre più affannato, disperato a tratti. Affamato oggi dall’anelito imperativo di accaparrare denaro a discapito di Paesi considerati inferiori, soprattutto da continuare a sfruttare. Oggi, come ieri l’altro. Quando le tre caravelle spagnole finanziate dalla regina Isabella, più lungimirante di altri suoi colleghi sovrani, si decise a finanziare l’impresa dell’ammiraglio Colombo. Per avere più risorse, denari, terre e prestigio. Proprio come nowadays si barcamena DJT, il tycoon, tra uno stop e un go, al ritmo di migliaia di migliaia di miliardi di dollari bruciati dalle borse di tutto il mondo. Triliardi ormai. Ma il sistema mondo capitalistico, ancora una volta, ha imposto la sua regola aurea e costretto il presidente americano a fare marcia indietro.
Non poteva essere altrimenti. Per un guadagno incessante, sempre e comunque, nel 1995 si è creata l’OMC, l’Organizzazione mondiale del commercio, in cui è entrata solo sei anni dopo la potente Repubblica popolare cinese. Per il sistema mondo capitalistico, alla fine degli anni Ottanta sono caduti tutti i muri, politici ma soprattutto economici del Vecchio Continente, con un allargamento dei suoi confini incessante, appunto. E un universo capitalistico, più nobilmente definito di mercato, che, seppure temperato, da oltre cinquant’anni fonda, irrevocabilmente, l’Unione europea, terzo pilastro economico del sistema mondo. Incessante e irreversibile. Perché questo è lo scenario economico contemporaneo, dai tempi della scoperta della terra di Trump. Da quando cioè si fa risalire l’origine della globalità, in un intreccio di relazioni economiche tra i più forti a scapito dei più deboli.
Fino ad oggi. Quando la Repubblica di Namibia, per voce della sua prima presidente donna, Netumbo Ndemupelila Nandi-Ndaitwah, impone a sua volta tariffe alla superpotenza americana, pretende il pagamento del visto a chi fino a ieri entrava gratis nel suo Paese, leggi statunitensi e europei, alza la testa contro la prepotenza del Nuovo e Vecchio Continente e salta alla ribalta dei social per il suo coraggio.
Così, mentre la Apple trasferisce parte della produzione di Iphone dall’India alla madre patria, 1,5 milioni di pezzi circa, i capitalisti di tutto il mondo fanno la voce grossa per farsi ascoltare a Washington. E si sono fatti sentire, eccome. Se è vero, come è vero, che per 90 giorni di dazi il sistema mondo non ne sentirà più parlare. Parola di Trump. Che forse sta rivedendo un po’ le sue scelte. Nel ricordo di quei tre sulla barca nell’oceano, in cui uno di loro cominciò a sparare, facendo buchi nella carena. E gli altri due, saggiamente, evitarono di reagire e fare lo stesso, per non affondare. Vecchi insegnamenti ancora validi nella guerra dei dazi nel sistema mondo. Ora come allora. Parola di Ronald Reagan.