Se n’è andato Michele Matarrese. L’imprenditore gentiluomo capace di aggregare e tenere unito il mondo imprenditoriale intorno a valori condivisi che coniugavano gli obiettivi di crescita dell’impresa con gli obiettivi di sviluppo della comunità in cui essa operava. Ha attraversato un’intera epopea della storia imprenditoriale italiana non solo meridionale e pugliese. Ha raggiunto vette personali e industriali di prestigio assoluto sino ad essere protagonista indiscusso delle trasformazione del settore delle costruzioni divenendo interlocutore per sé ed i suoi colleghi dei grandi gruppi nazionali che di buon grado ne riconobbero doti, capacità e visione imprenditoriale.
All’apice della crescita dell’azienda dovette affrontare una straordinaria congiuntura negativa che registrò la saldatura di variegati, molteplici interessi che coprivano un ampio spettro di assurde rivendicazioni, paure, gelosie, preoccupazioni , tutte prive di ogni base giuridica oltre che di una seria e comprovata deriva politica-sociale-ambientale.
I contraccolpi furono violenti. Essi si saldarono anche con una crisi epocale del settore delle costruzioni nazionali oltre che internazionali. Nella tempesta che ne seguì, spesso in splendida solitudine, egli non cessò di affermare la sua verità riconosciuta infine a tutti i livelli sino alla Corte Europea dei diritti dell’uomo.
Scrisse un gran libro, autentico best-seller della storia di un Paese incapace di difendere i suoi campioni. Assolti e confiscati era il titolo provocatorio con cui tutti dovettero fare i conti abbassando la testa e riconoscendo l’innocenza e la passione dell’uomo insieme alla determinazione dell’imprenditore ed alla giustezza delle sue visioni. E ricominciò a dare senso alla storia dell’impresa. Un impegno oggi affidato ai suoi eredi.
È grande l’insegnamento di Michele Matarrese. Esso andò oltre i confini imprenditoriali per scandagliare le capacità di risposta di tutta intera la comunità meridionale alle sfide dei cambiamenti che la attraversavano nel contesto europeo e mediterraneo in particolare. Con la creazione dell’Osservatorio di Economia e Finanza ebbe inizio un impegno straordinario di studio, analisi e comprensione dei grandi fenomeni che nel giro di qualche decennio si sarebbero imposti come fattori dirimenti non solo dello sviluppo economico ma addirittura della tenuta sociale della nostra realtà. Studiosi, rappresentanti politici, economisti, intellettuali provenienti da tutto il Mediterraneo e dal mondo intero si riunirono intorno al progetto dell’Osservatorio da lui difeso contro ogni miope visione che si accaniva a negarne la portata.
Sotto la sua guida l’Osservatorio ottenne il riconoscimento del Premio internazionale «Guido Dorso» per il Mezzogiorno con il conferimento della prestigiosa targa del Presidente della Repubblica italiana.
È grande il lascito di Michele Matarrese, ingegnere, cavaliere del lavoro, imprenditore, rappresentante istituzionale dell’industria a vari livelli, territoriale e nazionale, innovatore , con l’Osservatorio di Economia e Finanza, nel campo fondamentale delle trasformazioni epocali di natura sociale, economica, istituzionale e geopolitica. L’augurio è che il suo lascito venga raccolto e non abbandonato nei tristi meandri della dimenticanza.