Sabato 06 Settembre 2025 | 23:27

Quando Trump vide i pugliesi dispiegati in Iraq

 
Vincenzo Legrottaglie

Reporter:

Vincenzo Legrottaglie

Quando Trump vide i pugliesi dispiegati in Iraq

Nel 2018, mentre il Presidente americano effettuava la sua trasferta, una parte preponderante del contingente italiano era costituito dai fanti dall’82° reggimento “Torino” di stanza a Barletta

Martedì 21 Gennaio 2025, 12:03

Tra i primi impegni che Donald Trump dovrà affrontare, nel suo secondo mandato, c’è la rimodulazione della politica estera americana in quella vasta area che va dalla Turchia al Golfo Persico. Proprio in questa zona si svolse il suo viaggio in Iraq, a ridosso del Natale del 2018, accompagnato dalla first lady Melania. Si trattò di una visita a sorpresa ai soldati americani impegnati nel paese asiatico e si caratterizzò per diverse particolarità.

Come da regola, gli spostamenti dell’Air Force One, l’aereo presidenziale, sono segreti e, invece, accadde che un cittadino britannico riuscì a fotografare casualmente, nei cieli del Sussex, l’importante velivolo destinato alla base aerea di Ayn al Asad, a ovest di Bagdad, diffondendo la notizia sui social e annullando così la riservatezza del volo. In Iraq ci furono diverse polemiche in merito al mancato incontro con i vertici politici nazionali, tanto che alcuni deputati presentarono al parlamento iracheno una mozione per l’espulsione delle truppe statunitensi dal paese mesopotamico. Tale decisione maturò anche in seguito al discorso pronunciato da Trump al contingente, in cui difese la presenza militare americana in Iraq, a differenza di quanto stava avvenendo nella vicina Siria, da cui gli USA intendevano ritirarsi. La visita durò tre ore e fu la prima di Trump alle truppe impegnate in una missione all’estero dall’inizio del suo primo mandato alla Casa Bianca. Si svolse in un clima cordiale, con la coppia presidenziale che si intrattenne con i soldati e si fece ritrarre in foto, anche private. Trump, indossando un giubbotto militare, rivolse un discorso alle truppe prima di raggiungere la sala mensa. La visita del Tycoon fu destinata essenzialmente agli assetti nazionali schierati in Iraq, nell’ambito dell’operazione “Inherent Resolve”, tuttora in svolgimento.

Tale operazione è sostenuta da una larga coalizione internazionale, con il compito di debellare il cosiddetto Stato Islamico, costituitosi tra Siria e Iraq, negli anni scorsi. Anche l’Italia partecipa alla coalizione con l’operazione “Prima Parthica”, dal nome di un’antica legione romana. Il contingente italiano, con sede principale a Erbil, è tuttora pienamente operativo, agli ordini del colonnello Ciro Forte. Nel 2018, mentre il Presidente americano effettuava la sua trasferta, una parte preponderante del contingente italiano era costituito dai fanti dall’82° reggimento “Torino” di stanza a Barletta. I militari pugliesi erano schierati essenzialmente a Mosul, la biblica Nivive, mentre altro personale italiano era disseminato in diverse basi, destinate alle attività di contrasto a Daesh. A Mosul i soldati barlettani avevano un importante compito: la difesa dell’imponente diga sul fiume Tigri, a seguito dell’aggiudicazione dei lavori infrastrutturali da parte della ditta italiana Trevi. La diga è estremamente importante per l’economia, l’ambiente e l’assetto politico dell’Iraq. L’Italia ne ha assicurato la sicurezza con i propri militari dal 2016 al 2019.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)