Molto interessante sarebbe l’idea di procedere alla definizione di una nuova legge elettorale, che pare i tecnici della politica starebbero redigendo. Sarebbe veramente significativo se questa elaborazione fosse fatta con la «collaborazione» più possibile partecipata con l’opinione pubblica. Non apparirebbe, così, il lavoro di pochi impegnati ad impostare il metodo per la costruzione del proprio posto di lavoro: una poltrona da qualche parte nelle istituzioni che contano. Un qualcosa calato dall’alto, o peggio riemerso dal basso!
La partecipazione attiva degli elettori è fondamentale per il buon funzionamento della democrazia. Il coinvolgimento dei cittadini in questa fase sarebbe la chiave per una veramente nuova legge elettorale. Includere gli elettori nella formulazione della legge crea una sorta di complicità; inoltre, questa strategia non solo aumenta la legittimità della legge, ma incoraggia anche la partecipazione al voto.
L’assenteismo è spesso il risultato di una disconnessione tra elettori e sistema politico. Quando le persone percepiscono che le loro voci non contano, o che le regole del gioco sono decise senza il loro input, è facile che decidano di non partecipare. Al contrario, il coinvolgimento nella creazione delle norme elettorali può contribuire a ridurre questo fenomeno. Gli elettori saranno più motivati a votare se sentono che le modalità di voto e i sistemi elettorali sono il riflesso delle loro esigenze e aspettative.
Molte volte è capitato che i cittadini sentano che i loro rappresentanti non riflettono i loro valori e le loro preoccupazioni; o, peggio ancora, siano passati da una realtà a un’altra solo per opportunismo - potremmo dire sine materia. Come a dire: alla fine «tengo famiglia».
Proviamo ad inaugurare un nuovo sentiment della politica! La sfida è quella di costruire un sistema che non sia soltanto funzionale alla governabilità, ma che rappresenti chiaramente la riscoperta della dimensione professionale unita a passione e, perché no, anche alla percezione di svolgere una missione.
Non c’è dubbio che la legge elettorale del 2027 disegnerà un materiale umano che si muoverà tra intelligenza collettiva e protagonismo sopratutto della generazione Z. Le elezioni del 2027 rappresentano un banco di prova cruciale: dovrà emergere una classe rappresentativa di un mondo assolutamente innovativo, capace di integrare strumenti digitali e intelligenza artificiale.
















