Sabato 06 Settembre 2025 | 15:07

Il rapporto Draghi può davvero trasformare l’Italia

 
Antonio Troisi

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Antonio Troisi

Il rapporto Draghi può davvero trasformare l’Italia

Il pesante indebitamento di molti dei 27 Paesi Membri rende necessario, secondo il Raporto Draghi, reperire gli 800 milioni di euro all’anno necessari per massimizzare la competitività dell’Europa

Venerdì 20 Settembre 2024, 13:14

Il pesante indebitamento di molti dei 27 Paesi Membri rende necessario, secondo il Raporto Draghi, reperire gli 800 milioni di euro all’anno necessari per massimizzare la competitività dell’Europa, solo ricorrendo al Debito Comune Ue, seguendo l’esempio del modello di finanziamento del NextGenerationEU.

Questa proposta richiama Donato Menichella, primo a ricorrere al debito pubblico per investimenti, al fine di ampliare lo spazio realmente disponibile nel bilancio statale. Egli, infatti, non fu subalterno a Keynes che aveva conferito alla Tennessee Valley Autority, l’autorità di un ministero federale dipendente dalle disponibilità del bilancio federale.

Invece la Cassa del Mezzogiorno fu istituita non dipendente dagli stanziamenti del governo perché, dotata di un’anima bancaria, poteva andare sul mercato a fare provvista finanziaria per contrarre Debito Pubblico «buono», perché destinato a finanziare investimenti.

A questa scelta Mario Draghi ha dato una sistemazione teorica definitiva con la teoria della Qualita delle istituzioni, legata alla necessità della rendicontazione, del controllo e della valutazione ex ante dell’effettiva funzionalità del ricorso al Debito Pubblico «Buono». Vengono, così, eliminate le distorsioni del Patto di Stabilità che, rimandando tutto ex post ,consentiva solo di prendere atto di risultati, imprevedibili ed ormai irrimediabili.

Se l’agenda Draghi non è immediatamente realizzabile, tuttavia ci offre il metodo del Debito Comune che si può iniziare ad attuare discutendo prima cosa fare e poi come finanziarla. In tal modo sarà possibile riuscire convincere i 27 Paesi che, da soli, non possono risolvere i problemi .

A tal fine la Puglia offre due esempi concreti : 1) L’Acquedotto Pugliese per dimensione (il più grande Acquedotto di Europa), ed i risultati eccellenti della gestione industriale rappresenta il soggetto ideale per realizzare il Gestore Unico della rete idrica del Mezzogiorno continentale che, richiedendo risorse finanziarie non disponibili, rende necessario il ricorso ai fondi a Debito del Pnrr. Trattasi di prestiti all’Italia da parte dell’Ue, ottenuti a condizioni notevolmente più vantaggiose di quelle che avrebbe ottenuto l’Italia.

Se a questo basso costo si aggiunge il rinvio al 2028 per la restituzione, secondo Draghi da prolungare ulteriormente, l’investimento può essere realizzato perché gli eccellenti risultati gestionali dell’Aqp assicurano la generazione, nei tre anni disponibili, dei flussi di cassa aggiuntivi, necessari per recuperare il contenuto costo del debito con l’Ue.

Inoltre la dimensione europea e l’eccellenza nella produzione di Debito «Buono» legittimano Aqp a contribuire al progetto di Resilienza idrica Europea che la Commissione UE intende realizzare .

2) Assemblea nazionale Anci di Bergamo (2022),voluta dall’allora Presidente nazionale Anci Antonio Decaro , ha proiettato sul territorio la «Qualità delle Istituzioni comunali» di non ricorrere alla spesa storica ma alla capacità di realizzare il Buon Andamento della Pubblica Amministrazione Locale: osservanza della legge, equilibrio di bilancio e concorso alla stabilità del Debito Pubblico, Virtuosità, peraltro, riconosciuta anche dalla Corte dei Conti (cfr.Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica Corte dei conti 2021 Sezioni riunite).

Detta riqualificazione non graverà sul bilancio dello Stato ma sui Fondi a Debito Ue del Pnrr perché il relativo contenuto costo sarà recuperato con il maggior aumento di produttività della P.A. locale ,derivante dall’eliminazione della spesa storica, che genererà, nel corso dei tre anni disponibili, i flussi di cassa necessari.

In conseguenza il sistema delle autonomie locali, riqualificato senza oneri per lo Stato, può eliminare dal 40% della spesa pubblica la spesa storica, responsabile dell’elefantiasi del Debito Pubblico. Sarà, cosi, possibile osservare l’impegno alla discesa del Debito Pubblico richiesto dal nuovo Patto di Stabilità.

Dunque il Rapporto non è un «Libro dei Sogni» perché, aiutandoci ad uscire dall’illusione finanziaria di Giorgia Meloni, ci fa accorgere che l’Autonomia differenziata serve solo ad aumentare l’elefantiasi del nostro Debito Pubblico, essendo basata sulla spesa storica. Pertanto impedisce la suddetta riqualificazione del sistema delle autonomie locali e danneggia irrimediabilmente soprattutto le regioni del Nord.

In conclusione il Rapporto Draghi trasforma l’Italia da Pane dell’Europa «Mezzo Crudo» a Sistema Paese europeo, fondato sulla sostenibilità.

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