Sabato 06 Settembre 2025 | 18:42

Orecchiette e... Mirren: il «brand» Puglia può partire da qui

 
Lino Patruno

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Lino Patruno

Orecchiette e... Mirren: il «brand» Puglia può partire da qui

E poi vedi se uno non deve proporre la signora Nunzia come nuovo sindaco di Bari. Ma chi, quella signora che come prezzemolo in ogni minestra citano ogni volta che si deve parlare della città? Apparsa, pensa tu, nello spot per lanciare Bari come capitale italiana della cultura

Venerdì 05 Aprile 2024, 14:00

E poi vedi se uno non deve proporre la signora Nunzia come nuovo sindaco di Bari. Ma chi, quella signora che come prezzemolo in ogni minestra citano ogni volta che si deve parlare della città? Apparsa, pensa tu, nello spot per lanciare Bari come capitale italiana della cultura. Troneggiante ogni volta che si devono sottolineare le attrattive turistiche del capoluogo di Puglia. E visita sacramentale per chiunque sbarchi da queste parti, manco fosse un santuario, e non roba da poco visto quanti ne sono e ne sono sempre di più. Attirati da una comunicazione che punta sulle orecchiette delle quali Nunzia è la vestale assoluta nella città vecchia. In concorrenza con la focaccia (con due panifici davanti ai quali ci sono più code che davanti a San Pietro). E birra sudata (nel senso di ghiacciata) e polpo come se san Nicola, per dire, fosse una varia ed eventuale del panorama. Come se Roma puntasse sulla amatriciana e non sul Colosseo, confronto da affronto.

Eppure, sfidando tutti gli indignati della cultura (ma dove siamo arrivati), calma. Perché la signora Nunzia la portano a New York come santino della città, anzi dépliant, e non se ne può più (dicono). Appare più lei in Tv di un ministro. Posa con attori, cantanti, star di ogni dove. Va a insegnare la sua arte nelle scuole di cucina. Poi addirittura la invitano in India a preparare orecchiette (e che altro, se no) alla festa prematrimoniale dell’uomo più ricco d’Asia. E qui la cosa comincia a diventare seria. Anche perché la signora Nunzia fa qualcosa che davvero dovrebbe essere d’esempio a tanti altri nel Sud del quale si parla sempre con la puzzetta al naso.

Visto che lei è ora la signora Nunzia, la signora Nunzia diventa un brand, una marca, insomma un’azienda. Premiata ditta Orecchiette della signora Nunzia. Con tanto di società «Nunzia Caputo srl». Con la targa al suo portone («Casa di Nunzia»). E col vicolo suo e di sue colleghe illuminato e addobbato come Broadway. Più che divismo (o oltre), spirito imprenditoriale, quello di cui il Sud sarebbe tanto carente da essere questione meridionale. Un esempio, e la signora Nunzia ci scusi a questo punto sulla personalizzazione. Ma è ciò che servirebbe anche nel resto di Bari Vecchia e in giro in giro altrove.

Ma Bari Vecchia in testa. Anzi tutti quei posti che vogliono salvarsi da un destino di turistizzazione. Dal destino di Disneynalizzazione. Soprattutto di gentrificazione, cioè di perdita di abitanti e di identità. Si ha tanto di giustamente lamentarsi dello spuntare di B&B ovunque come funghi che sottraggono case a chi le cerca. E solo una troppo attesa legge nazionale potrebbe portare ordine in un’orgia che snatura ogni genius loci, ogni spirito del luogo. Proprio quello ricercato dalle orde di che non vuole solo vacanze ma anche esperienze di vita diversa e altrui. Anche orecchiette, perché no, visto quanto sono buone.

Ma un tentativo (magari tardivo) del Comune di incentivare finanziariamente attività artigianali nella città vecchia ha ottenuto finora solo due (due) risposte. E la scelta alla Nunzia di trattare il turismo con spirito d’impresa (e non solo con calamite cinesi) non trova finora adepti se non in bar e pizzerie a raffica. Ma proprio in questi giorni post-pasquali una comunità (oggi si dice community) di circa duemila donne pugliesi ha raccontato tante storie di pratiche buone e di successo da chiedersi perché non se ne parli più spesso a fine di contagio. In tutta la Puglia, per restare alle donne, operano 90 mila imprese cosiddette «rosa» (pessimo termine), il 23 per cento del totale, in aumento peraltro. E sono 103 le startup femminili (piccole ingegnose imprese innovative), oltre il 5 per cento nazionale, che insieme alle altre danno a Bari l’ottavo posto.

E tanto per tornare al mangereccio, una toscana-romana (discendente dell’eroe albanese Giorgio Castriota Skandenberg) a 70 anni comincia la sua seconda vita in Salento producendo noci pecan. Sono più strette e allungate e rossicce, secondo la lingua degli indiani d’America «noci che richiedono una pietra per essere rotte». Ma pensa tu, una sciocchezza che diventa marketing. E delle due coppie di sorelle pugliesi che creano un integratore pro-fertilità femminile, ne vogliamo parlare? E poi il bio-umanesimo di un pugno di donne salentine e dei loro pomodori capaci di vivere senz’acqua e presentati con la cortese partecipazione di Helen Mirren. Da un premio Oscar a Nunzia: c’è una Puglia più possibile che impossibile per tutti, basta pensarla.

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