Grazie Presidente, a nome della Cgil e di tutte e tutti, lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati pugliesi. La presenza in Puglia coglie il sentimento di immutata speranza che ciascuno di noi ripone nel futuro e nella Sua opera di guida del Paese e di garanzia della Costituzione repubblicana e antifascista. È un passaggio della lettera aperta che la Segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, scritta in occasione della visita odierna di Sergio Mattarella a Bari, per celebrare gli 80 anni dal congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale.
«Illustrissimo Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, scrive Bucci, Ricordare e celebrare quei valori alla base della lotta di liberazione è quanto mai necessario oggi, stagione purtroppo contrassegnata da sovranismi, nazionalismi e pericolosi rigurgiti di ideologia di stampo neofascista. La ringraziamo per il Suo attento vigilare sui valori della nostra Costituzione repubblicana e antifascista di cui è straordinario garante e dell'attenzione che dedica da sempre ai temi del lavoro e della coesione sociale. E a pochi giorni dall’approvazione in Senato del Ddl sull’autonomia differenziata, la Cgil pugliese ricorda come il traguardo della piena attuazione del dettato costituzionale, che riconosce la parità tra le persone a prescindere da dove nascono o scelgono di vivere, è ancora molto lontano dall'essere raggiunto.
Noi non abbandoniamo la speranza, continueremo a far sentire la nostra voce. Per questo nei prossimi giorni torneremo in piazza con una grande manifestazione regionale in Puglia. Alle storiche differenze strutturali che attraversano il Paese, si sono aggiunte la pandemia prima e l'attuale grave crisi internazionale ancora in corso, che rendono sempre più drammatiche le condizioni di un Mezzogiorno già contrassegnato da grave disagio sociale. Illustrissimo Presidente, Lei conosce bene i dati relativi all'emigrazione - soprattutto giovanile - che caratterizza il Sud del Paese e rischia di determinare nei prossimi anni desertificazione demografica e sociale.
Abbiamo bisogno di una forte presenza dello Stato - anche per contrastare le economie illegali e le organizzazioni mafiose - e per determinare condizioni di vero sviluppo produttivo, in grado di generare lavoro e buona occupazione.
In Puglia il simbolo delle vertenze per il lavoro, la madre di tutte le vertenze si chiama ex Ilva di Taranto, sia per il numero di occupati diretti e indiretti che sviluppa il sito produttivo, il cui fallimento determinerebbe ricadute sociali catastrofiche, sia per il settore di riferimento che è strategico per tutta l'industria italiana che per il nostro territorio. Circa ventimila lavoratori tra diretti ed indotto che da anni vivono condizioni di sofferenza, affrontano lunghi cicli di cassa integrazione con riduzioni dei redditi in una fase in cui sono già erosi dall'inflazione, a cui si sommano le incertezze sul proprio futuro occupazionale.
Illustrissimo Presidente, proprio oggi, in concomitanza con la sua visita, i lavoratori del siderurgico manifestano a Taranto, per chiedere allo Stato di salvare il loro posto di lavoro e il futuro delle migliaia di famiglie che dipendono dall’Ilva. Confidando sulla Sua sensibilità e approfittando della Sua presenza, Le chiediamo un messaggio di speranza che parli a loro e a tutto il mondo del lavoro, affinché tutte le componenti politiche e sociali del Paese lavorino per creare condizioni di un vero sviluppo, giusto e sostenibile.
Dopo il Congresso di Bari – conclude la Segretaria generale Bucci - è nato “Il nuovo Risorgimento”, è tornata la speranza e numerose sono state le iniziative che la nuova Italia ha costruito dopo li ventennio fascista, con la nascita della Repubblica e della Costituzione. L'auspicio è che dopo questa giornata e grazie alla Sua presenza, riparta proprio dalla Puglia e da Bari un nuovo Risorgimento».