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Se un prof barese «dona» la vista con un intervento: la storia del primo autotrapianto

 
Nicola Simonetti

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Nicola Simonetti

Se un prof barese «dona» la vista con un intervento: la storia del primo autotrapianto

Il paziente era cieco totale da 6 anni: ora dall'occhio destro vede bene

Giovedì 30 Marzo 2023, 12:35

Il primo «autotrapianto di occhi» è stato eseguito, giorni fa, alle Molinette di Torino, su un 83enne, Emiliano Bosca, cieco totale da sei anni che – riacquistata, dopo l’intervento, la vista – ha commentato «è davvero un’emozione unica. Ora vedo bene dall’occhio destro. Mi basta; è più che sufficiente».

«Per la prima volta al mondo – hanno detto gli operatori, i professori Michele Reibaldi, direttore della clinica oculistica universitaria di Torino (nato a Bari, allievo, come il padre, prof. Michele, nato a Cerignola, della Scuola barese del prof. Scuderi) e Vincenzo Sarnicola, presidente della società italiana della cornea e della staminalità della superficie – abbiamo eseguito l'autotrapianto di cornea allargato a sclera e congiuntiva». Essi hanno operato l’occhio destro, ricostruendone l’intera superficie prelevata dall’occhio controlaterale e, quindi, partendo da due occhi non vedenti ma fortunatamente danneggiati in porzioni diverse: l'occhio sinistro, a causa di incidente, 30 anni fa, aveva subito il danneggiamento grave ed in maniera irreversibile, della retina, causando cecità retinica irreversibile, mentre, 20 anni dopo, una malattia cronica rara – pseudo penfigoide – ha distrutto cornea e superficie oculare dell’altro occhio donde la cecità assoluta.

L’eccezionalità dell’intervento è nel superamento del solo trapianto di cornea con l’ampliamento, invece, dei confini del trapianto senza comprometterne attecchimento e sopravvivenza dei tessuti trasferiti e, cioè, cornea, una parte di sclera e tutta la congiuntiva, incluse le cellule staminali del limbus. «Una prima che si pone come apripista e che – ci dice il prof. Carlo Sborgia, già direttore clinica oculistica, università di Bari, succeduto al prof. Cardia, e sostituito, a sua volta, dal prof. Alessio, dopo il trasferimento a dirigere l’oculistica universitaria La Sapienza, di Roma, del Maestro comune, Scuderi – ha potuto fruire di favorevoli condizioni dei tessuti propri degli occhi interessati».

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