Ministro Daniela Santanchè, ha partecipato via web al 14° Forum nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio sul tema «Territorio, territori», in corso a Bari. Come sostiene il governo l’impegno delle giovani imprese su innovazione, sostenibilità e competitività?
«I giovani sono al centro delle politiche del governo, sappiamo perfettamente che ogni investimento fatto su di loro è un investimento giusto; formazione, innovazione e competitività sono tutte aree ritenute chiavi di accesso, in termini di pianificazione e strategia, per il futuro di ogni tipo di industria, compresa quella del truismo, ma pensare al futuro non significa guardare solo al domani: significa, innanzitutto, agire oggi. Ed è quello che stiamo facendo. L’Innovation Network del Ministero, per esempio, è la rete di collaborazioni attivata dal ministero con l’ecosistema dell’innovazione, per definire programmi di supporto all’accelerazione e allo sviluppo di startup innovative nel settore del turismo; un’iniziativa che abbiamo presentato nel corso di un roadshow organizzato con Broxlab partito da Bari nel mese di marzo».
A Baveno, sul Lago Maggiore, il 24 e 25 novembre, intanto ci sarà il Forum internazionale del turismo. Quali gli obiettivi per l’Italia?
«Quello di Baveno è un appuntamento che non è solo del turismo, ma dell’esecutivo tutto e di fatti saranno molti i colleghi che saranno presenti e questo perchè il turismo è tema trasversale su cui, come risorsa, investe l’intero governo Meloni, per questo lo affrontiamo con la collegialità tratto distintivo di questo governo. L’appuntamento di novembre sarà il momento di condivisione, sintesi e azione che vedrà il coinvolgimento di tutti gli attori del comparto. Noi abbiamo un piano strategico per rendere l’Italia la prima meta turistica mondiale e il primo contributore del Pil nazionale, per il quale era necessario dotare la Nazione di una visione strutturata e di lungo periodo. Il turismo è una materia concorrente, quindi non possiamo agire senza il supporto delle Regioni, ma soprattutto senza condividere obiettivi e progetti con il settore del turismo e con gli operatori che, in prima persona, lo mandano avanti giorno dopo giorno. Ora dobbiamo diffondere una nuova idea di turismo, un’idea industriale integrata, e metterla in sinergia con imprese, giovani e territorio».
A ottobre si fanno i bilanci della stagione estiva, cruciale per il sistema turistico. In Puglia si discute di numeri ma soprattutto di luci e ombre, con le luci fondate sul grande riscontro dei flussi dall’estero.
«Vorrei affrancarmi dal concetto di stagione. La Puglia, come tutta l’Italia, può andare oltre al semplice rendiconto del periodo, può ambire a molto di più. Piuttosto, in questa Regione e nel resto della Penisola, si può godere del turismo per 10-12 mesi all’anno. Ma se proprio devo dare un giudizio non posso che essere soddisfatta, la stagione sta andando molto bene, e non è ancora finita, perché l’aeroporto di Brindisi ha registrato un aumento del +26%, mentre in generale gli ultimi dati sui flussi turistici ci parlano di un +5,5% di arrivi e un +3% di presenze su base regionale. Ci tengo pure a ricordare, tra l’altro, che la Puglia risulta tra le prime 30 regioni per livello di competitività turistica all’interno dell’area UE4 – che, oltre l’Italia, contiene anche Francia, Germania e Spagna. Sarà, in ogni caso, interessante vedere le stime definitive che avremo sull’intero 2023».
In Puglia c’è stata la forte polemica sui prezzi “folli” di alcuni servizi o menù di ristoranti per una frisella. Che ne pensa di questa querelle che ha avuto rimbalzi anche in altre regioni turistiche?
«Credo che in Puglia ci siano posti dove puoi trovare le frise a prezzi differenti, dai 2 ai 16 euro. Ci sono servizi adeguati a prezzi consoni, in linea con gli standard e la qualità proposti, e che offrono un’ampia gamma di opzioni per tutte le tasche. Se il mercato ritiene che una frisa a 16 euro sia un prezzo corretto, come governo non possiamo intervenire, ma perché sappiamo che sono casi - concedetemi- limite e non la maggioranza, men che meno la totalità dei casi. In Italia abbiamo varietà di prezzi e varietà di offerte e questo va tutelato»...