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A 91 anni corre in bicicletta in Valle d’Itria: «Così mi sento giovane»

 
Valentino Sgaramella

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Valentino Sgaramella

A 91 anni in bicicletta di corsa in Valle d’Itria «Così mi sento giovane»

Da Noci a Cisternino Benvenuto Messia partecipa a «La matta», gara amatoriale di 90 chilometri

Venerdì 09 Giugno 2023, 09:00

NOCI - Ormai l’età non è più un limite in sé. Lo sa bene quel cicloamatore che partecipa ogni anno a «La matta», percorso cicloturistico giunto alla sua ottava edizione che parte da Noci e si snoda fra Alberobello, Locorotondo, Martina Franca, Cisternino e ritorno. Non sarebbe in sé una notizia se non fosse per l’età del ciclista, 91 anni suonati. Ha una lucidità da fare invidia a chiunque. Ricorda perfettamente date e momenti importanti della sua esistenza. Ha ricevuto lo scorso anno la maglia rosa come ciclista storico della manifestazione. «Così mi sento giovane», dice.

Se vi chiedete come si faccia a pedalare per decine di chilometri a 91 anni, il segreto lo scoprirete nel nome e cognome: Benvenuto Messia, di Martina Franca. Benvenuto, perché i suoi genitori salutarono la sua nascita dopo più di 20 anni di matrimonio. «Mio padre nacque nel 1883 e i miei genitori si sposarono nel 1911. Sarei dovuto nascere nel 1912 - calcola lucidamente - ma poi ho scoperto che mia madre aveva qualche problema alle tube uterine per cui era difficile avere una gravidanza all’epoca».

Poi è avvenuto il miracolo del «Messia». Ci fu una gravidanza. «Mia madre pensava ad una menopausa precoce invece fu il miracolo». Pesava 4 chili e mezzo alla nascita. «Lo sport all’epoca di mio padre era considerato uno svago per ragazzacci di strada, era disdicevole andare in bici». Suo padre muore a febbraio del 1957, ricorda alla perfezione ogni data. «Ho acquistato la mia prima bici Willier da corsa a giugno 1957. Mio padre è stato il primo fotografo della valle d’Itria. All’epoca i fotografi erano chiamati alchimisti perché il fotografo facendo emulsioni e sviluppi erano prima di tutto dei chimici fotografici. Io facevo il fotografo come mio padre». Il problema era come allenarsi. «I miei allenamenti in sella alla bici erano cadenzati in base ai miei appuntamenti con il fornitore di materiale fotografico. Andavo a Bari o a Taranto in bici anziché in treno. La primissima bici fu una touring normale come quella usata dai contadini pugliesi in genere». Lo scorso anno purtroppo è caduto dalla sua due ruote fratturandosi il femore.

Uno non si chiama Benvenuto Messia per caso. Con una testardaggine che solo i longevi possono avere era di nuovo a Noci qualche giorno fa. Ora ha una bici mountain bike Scott. Vito Nardulli guida l’Asd Ciclo Noci Vintage che organizza «La Matta».

E’ chiamata così perché offre libertà totale di espressione senza freni inibitori che non siano quelli meccanici a mano, specie in discesa. «Una libera interpretazione del mezzo» dice Nardulli. «Esistono 100 modi diversi di pedalare». Unica norma è quella per cui le biciclette devo essere state prodotte entro il 1987. «I cavi dei freni devono essere esterni, i pedali con le gabbiette e non devono avere accessori luminosi come il led e tutto ciò che rientra nelle moderne apparecchiature». Una vecchia Graziella è perfetta.

Non esiste competizione ma tutto avviene all’insegna della goliardia ed amicizia tra partecipanti. Giulio De Tintis responsabile comunicazione e vice presidente: «è un percorso di 90 chilometri. C’è un tratto lungo di 90 chilometri ed uno più breve di 30 chilometri, scelto in base alle condizioni fisiche ed alle proprietà tecniche del mezzo. Con la Graziella è difficile fare il percorso lungo. Interessanti, i 17 chilometri di strada della ciclovia dell’acquedotto, “17 chilometri di poesia». A parte una edizione numero zero, ci sono state altre 7 edizioni. In quest’ultima hanno partecipato 280 ciclisti provenienti da tutte le regioni d’Italia e molti dall’estero.

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