Carta stampata in primo piano, ma anche certificati per l’anagrafe, vendita dei ticket di bus e metro, dei biglietti per il teatro, come pure dei prodotti tipici del territorio e delle bevande. Le edicole riscoprono il loro ruolo identitario insieme alla funzione di interesse pubblico: quella di garantire il diritto all’informazione per tutti, dai bambini agli anziani. L’arma per combattere le fake news, le false notizie che trovano terreno fertile sulle piattaforme social, appare un ritorno all’antico. Eppure la sfida, nell’era del digitale, è assolutamente rivoluzionaria: riaprire le rivendite dei giornali in ogni città, in ogni paese, in ogni quartiere in modo da portare le notizie verificate e gli approfondimenti in tutte le case, negli uffici, nelle università, nelle scuole.
Gli strumenti da mettere in campo per salvaguardare e modernizzare la rete delle edicole (che soffre la crisi profonda dell’editoria con la chiusura di migliaia di rivendite negli ultimi anni) trasformandola in una rete di servizi per il cittadino sono stati al centro del confronto che si è svolto a Firenze a Palazzo Vecchio. Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto dall’Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni), dalla Federazione italiana editori giornali (Fieg) e dai sindacati dei rivenditori di giornali e dei punti vendita di quotidiani e periodici. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i Comuni sulle misure utili al rilancio della rete delle edicole, al suo ricambio generazionale e al sostegno alle imprese giovanili e femminili: dalla riduzione dei canoni per le occupazioni di suolo pubblico alla possibilità concessa agli edicolanti di svolgere servizi di anagrafe per il rilascio dei certificati, alle iniziative mirate a preservare una presenza capillare dei punti vendita anche nelle aree periferiche.
Si guarda oltre, agli incentivi e alle forme di aiuto economico per la ristrutturazione dei manufatti e dei chioschi in disuso fino alla flessibilità in termini di orari e giornate di apertura, nonché ad una semplificazione delle procedure, eliminando gli ostacoli amministrativi che limitano la possibilità di ampliare le categorie merceologiche e i servizi offerti ai cittadini e ai turisti. Le edicole si candidano quindi a diventare multifunzionali e centri di smistamento dei giornali: serve però una normativa statale che consenta agli edicolanti di portare le copie per esempio ai bar, ai supermercati, ai negozi, alle tabaccherie in modo da incrementare le vendite.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella, nella doppia veste di padrone di casa e di coordinatore Anci delle Città metropolitane, rilancia: «Le edicole sono presidi sociali e antenne sul territorio. A Firenze abbiamo deciso di abbattere il canone del suolo pubblico a favore degli edicolanti e di affidare alle edicole una serie di servizi, tra cui i certificati dell’anagrafe o l’acquisto di abbonamenti per teatri e musei. Chiediamo al Parlamento e al Governo una norma che ostacoli, sanzioni e limiti le fake news perché le notizie false minano la base della democrazia».
Medesima la posizione del sindaco di Bari nonché presidente nazionale dell’Anci, Antonio Decaro: «Seppur in un contesto di crescente ricorso agli strumenti digitali di comunicazione, ci sono fasce di utenti e di popolazione che hanno necessità e diritto a disporre di luoghi fisici di vendita e distribuzione dei prodotti editoriali. È importante prendere atto delle mutate tendenze del mercato, dunque è giusto che questa persistenza delle edicole venga sostenuta con interventi anche pubblici, e che l’offerta commerciale da parte delle edicole possa essere integrata da altri tipi di prodotti e di servizi al cittadino».
Il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, aveva già lanciato l’allarme sull’aumento del costo della carta, cresciuto di oltre il 100%, e sui rincari dell’energia, ritenendo sempre più complessa sia la produzione sia la diffusione dei giornali. Riffeser Monti aveva sposato inoltre la proposta di Nardella di vendere giornali e quotidiani ovunque, anche al bar. Ora aggiunge: «La crisi della stampa si contrasta moltiplicando i luoghi e le occasioni per i cittadini di entrare in contatto con i giornali. Le edicole costituiscono il luogo naturale e privilegiato di accesso all’informazione: devono essere in tutti i quartieri e in tutti i paesi, moderne e funzionali in grado di attrarre potenziali lettori offrendo servizi aggiuntivi. Questo protocollo di intesa impegna i Comuni, gli editori e gli edicolanti, per la prima volta tutti insieme, ad operare per il futuro dell’informazione di qualità».
Il presidente nazionale dello Snag (il Sindacato nazionale autonomo giornalai) Andrea Innocenti parla anche a nome delle altre sigle che hanno firmato l’intesa: «Salvaguardare le edicole non significa soltanto dare un sostegno agli edicolanti. È un atto che riveste una forte valenza politica, sociale e culturale. Difendere le edicole significa difendere il pluralismo dell’informazione su carta. E a tutt’oggi l’80% dei ricavi degli editori arriva dalla vendita dei giornali cartacei. Difendere le edicole significa difendere il diritto, costituzionalmente garantito, dei cittadini di ricevere informazioni su tutto il territorio nazionale, pure nelle zone periferiche, remote o svantaggiate. Ci auguriamo che questo protocollo venga adottato dal maggior numero possibile di Comuni, ben sapendo che ciò potrà avvenire con la disponibilità del Governo a sostenere il progetto».