Domenica 07 Settembre 2025 | 10:57

Tra lupini e forestieri, attenti agli equivoci

 
Gianni Ciardo

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Gianni Ciardo

lupini

Una su tutte, una volta a Rosamarina, parlando con un tizio, dissi: «Mio nonno è centenario» e lui mi rispose: «Se è per questo il mio è milionario»

Lunedì 25 Aprile 2022, 10:48

10:52

O Lunedì. Oggi, non faccio per vantarmi, ma è una bella giornata. Due domeniche fa c’è stata la Pasqua, il giorno della Pasqua, festa di pace. L’unico dispiacere che ho, è che, ogni anno, il giorno dopo la Pasqua, è lunedì di Pasqua, giorno di gite, soppressate e (scusate il termine) insalata Russa.

Tutto questo sminuisce il valore della Pasqua, tanto che la si chiama «Pasquetta», fra l’altro con l’aggravante che in edicola non c’è neppure la Gazzetta!

«Pasquetta» anche se devo dire pure «Pasquina» ha la sua storia. Sono tradizioni, abitudini, come quasi tante altre cose, come ad esempio il Natale, la Pasqua, il Lunedì, il Nord, il Sud, pur con usanze diverse in tutta Italia. Ecco, per esempio, al Nord si usa mettere l’articolo davanti ai nomi: il Bepi, la Cinzia, la Nina, la Pinta, la Santa Maria; al Sud invece nasce l’equivoco. Tempo fa, un mio amico di Treviso mi presentò la moglie dicendomi: «Gianni, ecco lei è la Nora….». E a me venne spontaneo chiedere: «di chi?!».

Per questo equivoco rimanemmo a discutere per un’ora anche sui lupini. Il mio amico diceva che i lupini sono dei lupi piccoli, io invece gli spiegavo che i lupini sono quelli che noi abitualmente mangiamo ed hanno anche una brutta reputazione. Forse non tutti sanno che, durante la fuga della Madonna e San Giuseppe col piccolo Gesù per sfuggire ai giudei che cercavano di uccidere il bambinello, la Madonna pensò di nasconderlo in mezzo alle piante dei lupini, i quali si rifiutarono di accoglierlo fra loro. Gesù, nonostante la tenera età, si accorse di questo rifiuto e spuntando dalle fasce in cui era avvolto, si rivolse ai lupini, dicendo: «che siate maledetti nei secoli, e quando sarete mangiati, indrapiquerete ngann!». Oggi è ancora così; se non hai una Peroni a portata di mano, la sentenza funziona ancora.

Bhè, per non portarla alla lunga, quel bambino diventò grande e si chiamò Gesù.

Gesù! Chi è Gesù? Gesù è il figlio del Padreterno, sceso sulla terra come uomo, a differenza di tanti uomini che, invece, si sentono sulla terra dei Padreterni. Capito l’antifona?

Per questi ed altri equivoci nascono le guerre.

Io per trovarmi bene seguo sempre le cose giuste che mi ha insegnato mio padre.

Io chiedevo: «papà questa cosa è così?» e lui mi rispondeva: «…esatto!»
Bisogna ascoltare i consigli dei padri. Anche il figlio di Cristoforo Colombo chiese al padre: «Papà è lontana l’America?», e il padre gli rispose: «Stai zitto, nuota!».

Comunque, la Pasqua e le Palme sono passate, la guerra no!

Le Palme sono rimaste in Egitto. Prima, bastava andare in via Sparano e le vedevi. Ora se chiedi al sindaco dove stanno le palme, ti risponderà: «Che palme d’Egitto?». E se io gli dicessi: «E senza le palme come faccio?», lui mi risponderebbe certamente: «va a fa l lpin!!».

Per fortuna io riesco ad avere tolleranza per queste risposte, anche se qualcuno confonde ancora la parola «tolleranza» con «aprirsi un casino».

Gli equivoci sono tanti. Una volta a Rosamarina, parlando con un tizio, dissi: «mio nonno è centenario» e lui mi rispose: «se è per questo il mio è milionario».

C’è da dire che una certezza la abbiamo: la tettoia non è un reggiseno e il congiuntivo non è una malattia degli occhi.
Bari si presta molto agli equivoci. Ci sono molti stranieri, basta, infatti, andare alla stazione e si nota un movimento stazionario.

Questo grazie a San Nicola che è amante dei forestieri. Per cui: benvenuti nella nostra città! Pace e Bene.
Se mi chiedete se ho un desiderio da esprimere, vi risponderò come disse Miss Italia: «La pace nel mondo».

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