Si chiama «Molly Bloom», ha sei anni, ed è una scuola di scrittura attiva da tempo. La novità arriva con l’apertura a Roma – nel prossimo ottobre - di un master biennale in scrittura creativa, il primo fuori dal contesto dell’Italia settentrionale, dove da decenni opera la scuola Holden di Torino fondata da Alessandro Baricco. «La scuola Holden è per noi un esempio, Baricco ha fatto qualcosa di importante. Noi siamo una “banda” e guardiamo al centro Italia e al Mezzogiorno» spiega lo scrittore Leonardo Colombati fondatore della «Molly Bloom» insieme a Emanuele Trevi. Colombati sottolinea come, in realtà, per «banda» intenda il nutrito gruppo di scrittori destinati alla docenza nel prossimo master e che già collaboravano: «Alessandro Piperno, Paolo Giordano, Sandro Veronesi, Nadia Terranova; siamo tutti amici».
Cosa proporrete a chi vorrà iscriversi?
«Non siamo nati ieri. Abbiamo sempre fatto corsi per chi ama la scrittura. Ad ottobre c’è questa novità: il master biennale post laurea o post diploma, in scrittura creativa. Saranno impartiti insegnamenti in tutte le discipline nelle quali la scrittura creativa si può declinare: letteratura, giornalismo, corporate writing come si scrivono, cioè, le brochure aziendali; la scrittura per il cinema e per la musica. Saranno 600 ore l’anno. La cosa bella è che parteciperanno tanti scrittori e giornalisti come Paolo Mieli, Pier Luigi Battista, Walter Siti, Francesco Piccolo».
Nel presentare l’iniziativa ha sottolineato come la scrittura, oggi più che mai, con la pandemia e la guerra, ha bisogno di condivisione fisica di spazi. Eppure i corsi on line sono seguiti.
«Sì ma c’era l’idea di creare a Roma un luogo fisico dove insegnare scrittura creativa perché si è perso il contatto umano, l’idea di condividere uno spazio insieme, guardandosi in faccia, discutendo. Questo malgrado il successo dei corsi on line durante il periodo più difficile della pandemia. Anche perché già prima del Covid abbiamo assistito a uno sfilacciamento dei rapporti umani. Ora l’urgenza di riaggregare è diventata indifferibile. Noi siamo interessati a persone che abbiano della letteratura una idea non moralistica; la scrittura è un “vizio” splendido da vivere insieme: aiuta a capire il mondo. La nostra scuola non cerca solo di insegnare la tecnica, ma vuol fare di chi frequenta “uomini di mondo” nel senso baudelairiano, interpreti, cioè, dell’esistenza vista con occhi diversi, esercitando le virtù del dubbio e dell’ironia».
Sarà possibile seguire a distanza i corsi della scuola?
«Certo, i corsi on line si svolgeranno nel pomeriggio, saranno visibili in streaming o scaricabili on demand».
Anche gli adulti potranno partecipare?
«Nei corsi per amateur tanti adulti frequentano. Alcuni provano a scrivere, altri lo fanno solo per amore della letteratura. Noi non diamo strumenti necessari a diventare scrittori professionisti, ma offriamo tutte le condizioni necessarie per scrivere. E per i giovani che frequenteranno il master la motivazione sarà un fattore selettivo fondamentale. Ne prenderemo non più di 15-20 tra i più determinati».
La vostra scuola guarderà al Sud.
«È la priorità. Ma mi faccia premettere una cosa: il master è a Roma, città che già prima delle ultime crisi viveva un momento di declino. Vogliamo offrire alla comunità un punto di eccellenza, restituendo qualcosa alla città. Abbiamo sempre avuto una sorta di vocazione a muoverci, abbiamo fatto corsi a Milano, ma anche nel Salento. Adesso stiamo cercando di portare il corso sul racconto a Napoli. Vorremmo incrementare le attività, anche perché la risposta è ottima, com’è stato appunto nel Salento. Sono emersi talenti a cui, purtroppo, non viene data la possibilità di esprimersi perché mancano le strutture. Perché un conto è inviare lo scritto in giro, un conto confrontarsi di persona con gli scrittori, con gli autori».
Ci sono forme di sostegno economico ai giovani desiderosi di iscriversi?
«Abbiamo previsto borse di studio, prestiti d’onore, in base al reddito; ci sono residenze gratuite per chi arriva da fuori Roma. Tutti i partecipanti, dopo il master, potranno fare esperienza, con stage in case editrici, in scuole di cinema, giornali per chi vuol fare giornalismo, aziende. Cerchiamo partner imprenditoriali in grado di sostenere l’attivazione di più borse di studio per i più bravi e meritevoli».