LECCE - Dopodomani partirà da Lecce, al cinema d’essai DB, il tour itinerante dell’ultimo film di Cecilia Mangini: Il mondo a scatti. Mangini è la prima e la più grande documentarista italiana del dopoguerra; attraverso il suo lavoro di oltre mezzo secolo è possibile cogliere l’evoluzione del Paese attraverso un attento studio e un ancor più attento racconto della realtà. Le sue opere conservano uno spessore sociale e storico che attraversa il tempo. L’iniziativa del tour è targata Cinecittà e coinvolge le sale cinematografiche delle principali città italiane: Roma, Torino, Bologna e quelle di diverse regioni: Puglia, Sardegna, Liguria e Toscana. Fu il regista Paolo Pisanelli a persuadere Cecilia Mangini della possibilità di tornare ancora dietro la macchina da presa. Pisanelli firma con Mangini la regia del suo ultimo film ed è stato suo importante interlocutore e amico, oltre ad essere il continuatore del lavoro artistico e sociale della Mangini, morta a Roma un anno fa.
Il film è basato sulla riscoperta di alcune scatole di provini fotografici e negativi che rappresentano una sorta di «diario» fatto di immagini rimaste inedite e che rimandano alla memoria di un lungo viaggio (tema caro a Mangini) che inizia proprio nella sua Puglia dove nacque (a Mola di Bari) nel 1927. Cecilia inizia il suo cammino sul principiare degli anni ‘50. Mangini iniziò proprio come fotografa e poi, sposando il regista Lino Dal Fra, iniziò il suo lavoro di direzione cinematografica. Possiamo definirlo un vero e proprio patrimonio da tramandare quello degli oltre 40 documentari e dei lungometraggi che rappresentano il lavoro di una vita.
Particolare fu il legame che Cecilia Mangini ebbe con Pier Paolo Pasolini. Il poeta commentò uno dei suoi primi lavori. La regista strinse legami con studiosi di antropologia e di etnografia. Il Museum degli Oscar di Los Angeles le dedica una personale. Mangini ricevette nel 2009 la medaglia del Presidente della Repubblica. Ricordiamo che da quest’anno il David di Donatello per il miglior documentario è intitolato a Cecilia Mangini.