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Castrignano de' Greci, l'estate a suon di arte e musica grazie a Kora - Centro del Contemporaneo

 
Redazione online

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Castrignano de' Greci, l'estate a suon di arte e musica grazie a Kora - Centro del Contemporaneo

Da sabato 15 luglio via ad attività, mostre e progetti

Giovedì 13 Luglio 2023, 16:50

Estate ricca di impegni per KORA - Centro del Contemporaneo, centro multidisciplinare nato nel 2021 a Castrignanò De' Greci dedicato ai linguaggi contemporanei, una moltitudine di progetti tra cui l'avvio e rinascita della Biblioteca comunale del paese, inserita all'interno della rete unione Grecìa Salentina.

Diverse le attività di rilievo a partire da sabato 15 luglio: due mostre che gli spazi ospiteranno fino a novembre e il concerto, nella stessa serata, dei Ninos du Brasil e Mascarimirì, per la rassegna Ogni Altro Suono, attività alla sua terza edizione.

La prima delle mostre si chiama La terra nostra è un mostro di mare, a cura di Paolo Mele e Claudio Zecchi, terzo capitolo sul tema dell'abitare che dalla casa e dal villaggio sposta la sua ricerca nel bacino del Mediterraneo, tra terra e mare. L'inaugurazione è prevista per sabato 15 luglio alle 19. L'esposizione sarà aperta dal 16 luglio al 19 novembre, dal giovedì alla domenica dalle 19 alle 23 presso Palazzo De Gualtieriis, Via Vittorio Emanuele 19.

L’opera di Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo Scarcagnuli, il cui incipit dà il titolo alla mostra, sposta costantemente, attraverso il racconto di storie personali che s’intrecciano con la tradizione, il folklore e i riti del posto, il rapporto tra realtà e finzione partendo da una forte attinenza al territorio in cui è stata realizzata: il Capo di Leuca. L’opera, non solo allarga i confini spazio-temporali, ma rimette in gioco la specificità di un posizionamento geografico che, come dicono i pescatori di Leuca, è allo stesso tempo inizio e fine, ma anche uno spazio di approdo e passaggio nel cuore del Mediterraneo. Seguendo questa direzione, la mostra intende ragionare ed interrogarsi sulla relazione tra la terra e il mare, su come questi due elementi trovino punti di accordo ma allo stesso tempo di contrasto e tensione e su come, infine, le immagini prodotte da questa relazione creino un paesaggio in continua evoluzione e spesso indefinibile. Tutte quelle peculiarità che possono sembrare apparentemente improduttive e inutili assumono valore e allargano il nostro immaginario e la coesistenza tra contrasti e contraddizioni viene proposto come possibile unità di misura per un cambiamento di paradigma.

Il Mediterraneo diventa, in questo senso, un depositario di possibilità e di aperture, una piattaforma in cui la perdita di controllo, la fragilità, i coni d’ombra, gli inciampi e gli scarti possono diventare ulteriori possibilità dell’esperienza umana. Una prospettiva che cercherà di indagare attraverso una linea di discontinuità con cui mettere in relazione la ricerca di artisti che, seppur lontani tra di loro per contesto geografico e culturale, siano uniti da un sentire comune, rivelatore di logiche rovesciate e inattese. Artisti in mostra: Gabriella Ciancimino, Ettore Favini, Flatform, Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo, Marie Hervé e Elsa Martinez, Runo Lagomarsino

La seconda delle due mostre si chiama Riarborescenze: prove per un pianeta che attende di germinare, di Luigi Coppola a cura di Lucrezia Cippitelli, Paolo Mele e Claudio Zecchi, progetto che unisce due ricerche: Ex Situ e Vinculum. Anche in questo caso l'opening è per sabato 15 luglio alle 19 e la mostra sarà aperta dal 16 luglio al 19 novembre, dal giovedì alla domenica dalle 19 alle 23.

Il progetto espositivo è la prima personale dell’artista, che mette in connessione i due percorsi sviluppati parallelamente in due contesti geografici e socio-politici distanti: il Katanga nella Repubblica Democratica del Congo e le terre del Salento, idealmente connessi da una storia di sfruttamento e degrado del territorio e la necessità di intervenire attraverso azioni riparatrici collettive a partire da una rinnovata sensibilità e alleanza con le piante e le forze della natura.

Ex-Situ, trasporta in Puglia un'opera articolata ed in fieri che l’artista ha concepito e sviluppato nella Repubblica Democratica del Congo coinvolgendo artisti, scrittori, attori culturali e scienziati raccolti intorno agli Ateliers Picha. Presentato durante la “7a Biennale di Lubumbashi - Toxicity”, il progetto ha visto la distribuzione in città di un free press e l’installazione di dodici arazzi nell'atrio monumentale dell'Istituto di Belle Arti di Lubumbashi. I dodici arazzi illustrano dodici piante, scelte simbolicamente come possibile strumento di “riparazione” delle terre (grazie alle proprietà fito-rimediative) e di una società impoverita dal modernismo occidentale e dalla cesura tra uomo e natura imposta dalla colonialità.

Affiancano gli arazzi, alcuni esemplari del free-press prodotto e distribuito a Lubumbashi in occasione della Biennale, ed il volume EX SITU Compatible avec la vie. Plantes pour un monde qui attends de germiner, recentemente pubblicato da Kunstverein (Milano), che raccoglie in una serie di testi, il lavoro di ricerca e riflessione realizzato in due anni dall’artista insieme a una rete internazionale di persone che hanno contribuito al progetto. Il libro è pensato come strumento, invito a diventare alleati, a interrogarsi sulle complessità e sulle opportunità della crisi.

Le opere di Vinculum, pensate per lo spazio pubblico del paese di Castrignano Dei Greci, sono dipinti e disegni su tela appositamente realizzati,  inserendosi come nuove icone all’interno delle edicole votive, vuote, di Palazzo De Gualtieris e del paese intero, in un percorso che vuole rendere iconiche le piante, i gesti riparatori, i suoli, le radici.  Dopo anni di sperimentazione e ricerche negli uliveti salentini colpiti dalla Xylella fastidiosa, l’artista prova a rendere visibili le forze generatrici ancora presenti nei campi di ulivi, dati nella maggior parte dei casi per spacciati, e costruire un nuovo legame (Vinculum), con la terra, in cui gli esseri umani, si prendono le responsabilità delle scelte scellerate rispetto all’espansione della monocoltura, l’impoverimento del suolo, il rigetto della vita contadina e della cura dei propri ecosistemi.

Un free press prodotto dall’artista è parte integrante del lavoro, un gesto di pedagogia radicale  che vuole non solo approfondire gli immaginari suggeriti dall’artista, ma anche condividere una riflessione e una metodologia sensibile per pensare la crisi come opportunità.

Il terzo appuntamento della rassegna dedicata alla musica contemporanea, sabato 15 luglio,infiammerà, gli spazi di KORA con un live unico nel suo genere, in una commistione di batucada, samba e world music con Ninos du Brasil e Mascarimirì.

Nato in un Salento ancora acerbo dal punto di vista turistico Mascarimirì è sinonimo di unione tra tradizione e innovazione. La band, da sempre all’avanguardia nella sperimentazione sonora, vanta un sound potente e coinvolgente arricchito da suoni provenienti dall'intera area gypsy-mediterranea.

Il live interamente originale, ideato per il tour 2023, anno in cui ricorre l’anniversario di 25 anni di attivitàè un mix di suoni: “Lu Tamburreddhu” si scontra con beat elettronici, riff di chitarra elettrica o mandolino Punk-Tarantolato, strumento che da sempre caratterizza il sound della band e che riecheggia la psichedelica mediterranea figlia del rock.

Ninos Du Brasil è il progetto musicale composto da Nico Vascellari, considerato internazionalmente uno degli artisti visivi più importanti della sua generazione e Niccolò Fortuni, entrambi ex membri di una delle band più controverse e seguite nella scena hardcore/punk degli anni '90, i With Love.
Le tracce dei loro album sono armi fatte di percussioni esistenti (cuica, congas, campane, jambè, rulli, piatti, claves, maracas, fischietti, campanelli e richiami per animali) e inventate (bottiglie, lattine, pezzi di legno e ciarpame indefinito) al fine di coinvolgere il pubblico ad un approccio viscerale al ritmo e all'esistenza.

Un progetto prodotto da Ramdom con la Direzione artistica di Donato Epiro, con il sostegno del Ministero della Cultura. Biglietto d’ingresso € 10,00.

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