Lo spettacolo «Piano Poetry», prodotto da Aldo Mercurio, con Sergio Cammariere e Cosimo Damiano Damato, approda a Trani il 25 luglio sulla Terrazza «Davide Santorsola» nel Palazzo delle Arti «Beltrani». Si tratta di un evento speciale del cartellone «Jazz e Teatro a Corte» a cura del direttore artistico Niki Battaglia.
Sul palco un pianoforte e una macchina per scrivere su uno scrittoio illuminato da una lampada Churchill: i monologhi, le storie e le poesie di Damato sono scandite dalle musiche strumentali di Cammariere, una contaminazione che concede solo emozioni pure in una veste nuda e minimale che racchiude anche versioni inedite delle sue perle amate dal pubblico, eseguite in un arrangiamento fatto di voce e pianoforte, da Tutto quello che un uomo a Dalla pace del mare lontano, passando per Le porte del sogno e Sorella mia e le canzoni più intime come E mi troverai e quelle civili Libero nell’aria
Damato racconta storie di poeti, di rivoluzioni e di amori, rivelando la sensualità e l’impegno civile, la sacralità esistenziale, le inquietudini, l’erotismo, il dolore, i figli, le battaglie civili e il palcoscenico, disegnando immaginifiche stanze su quel giardino segreto dove cantare l’amore, quello perduto, perso e poi ripreso, dimenticato, inseguito, afferrato, sognato, sofferto, salvifico, spietato ed infinito. Damato attinge dalla sua trilogia dell’amore, delle inquietudini e delle rivoluzioni: L’ultima sequenza di un film di Jarmusch, Leonard Cohen è tornato e La disperazione di Kurt Cobain. La poetica dell'autore, drammaturgo, poeta e regista pugliese ( nato a Margherita di Savoia) prende vita grazie alle composizioni per piano-solo (dal disco Piano Nudo) del cantautore calabrese che ne scandiscono il ritmo. Cammariere è soprattutto un fine compositore e questo recital è un’occasione preziosa per ascoltare la sua musica, quella più intima e segreta. Damato e Cammariere vengono da altre contaminazioni artistiche condivise: il cantautore calabrese ha scritto la colonna sonora per il film “Prima che il Gallo canti” in cui il regista pugliese racconta Don Andrea Gallo.