MATERA - Completare le attività culturali lasciate in eredità per il 2020 ma bloccate dalla pandemia: è questo uno degli argomenti trattati nel libro «Il paradosso urbano. Nove città in cerca di futuro» (Egeaeditore), scritto da Paolo Verri, che è stato alla guida dell’esperienza di Matera Capitale europea della Cultura 2019.
Nel volume - presentato in serata dall’autore in un incontro nella Città dei Sassi con il giornalista Serafino Paternoster - sono narrate le storie di nove città, diverse tra loro (Barcellona, Torino, Pittsburgh, Lione, Milano, Istanbul, Tokyo, Wroclaw, Matera) lungo un «viaggio alla ricerca dell’equilibrio tra crescita e senso di comunità, innovazione e identità culturale, radici e slancio verso il domani, che tocca da vicino comuni italiani e megalopoli internazionali».
E l’esperienza di Matera Capitale europea della cultura 2019 - secondo Verri - è tra gli esempi di buone pratiche che hanno messo insieme risorse ambientali e culturali, autoproduzioni, coinvolgimento del territorio e lavoro di rete, per una delle più «originali» opportunità di riscatto e di crescita turistica. E per l’eredità di Matera 2019, Verri fa riferimento anche «alla continuità della produzione culturale incentrata sulla co-creazione, la diffusione del brand in tutta la regione e in quelle limitrofe, il rafforzamento dell’offerta universitaria con corsi tenuti da docenti di livello internazionale, possibilmente giovani, capaci di attirare chi vuole studiare materie che vengono da convergenza forte tra cultura e tecnologia. E soprattutto un piano strategico». A tutto ciò va aggiunto un tema, fuori del libro, che riguarda la reimpostazione della «mission» e il finanziamento delle attività della Fondazione «Matera-Basilicata 2019».