Il Bari cerca solidità, ma la difesa continua a scricchiolare. Sette partite, dodici gol subiti. Una costante che racconta più di qualsiasi dato la fragilità del pacchetto arretrato biancorosso. Non c’è gara in cui la squadra di Caserta sia riuscita a mantenere inviolata la propria porta, e per chi punta a risalire la classifica e ritrovare ambizioni da protagonista, questo è un segnale che non può essere ignorato. I numeri non mentono. Il Bari concede troppo, spesso in maniera ingenua, talvolta per errori individuali, altre per disattenzioni collettive.
Negli ultimi tempi i biancorossi sono diventati un po’ prevedibili anche nella fase difensiva, incapaci di gestire con lucidità i momenti caldi delle partite e vulnerabili sulle ripartenze. Caserta ha provato a rimescolare le carte, alternando uomini e moduli, ma il risultato non è cambiato: il Bari continua a subire. Una squadra che sogna in grande non può permettersi di rincorrere sempre, e il primo vero passo per tornare competitivi passa proprio da qui - dal ritrovare quella compattezza che oggi sembra ancora lontana.
Come se non bastassero le difficoltà strutturali, il Bari deve fare i conti anche con assenze pesanti. L’indisponibilità contemporanea di due centrali come Vicari e Nikolaou priva Caserta di equilibrio e leadership nel cuore della retroguardia, costringendolo a continue soluzioni d’emergenza. Il tecnico, nel tentativo di trovare la quadra, ha alternato difesa a quattro e linea a tre, senza però individuare ancora un assetto stabile né uomini di riferimento. Ogni partita sembra un nuovo esperimento, con adattamenti forzati e meccanismi che faticano a consolidarsi.
In questo contesto di incertezza tattica, cresce l’attenzione attorno ad Andrea Meroni, uno dei pochi difensori disponibili e in cerca di riscatto agli occhi di Caserta che lo ha già allenato a Cosenza. Il centrale, ex Reggiana, potrebbe essere chiamato a guidare il reparto sabato proprio contro la sua vecchia squadra, in una sfida dal sapore particolare. Per lui non sarà solo una questione di emozioni, ma l’occasione per restituire solidità a un Bari che ha urgente bisogno di ritrovare certezze dietro dove oggi vacilla di più: «Per questo - le parole del classe ‘97 ieri in conferenza stampa - abbiamo lavorato negli ultimi giorni, soprattutto noi difensori su concetti precisi richiesti dal mister come reparto. I numeri dicono che nelle prime gare ci è mancata la solidità difensiva. Abbiamo lavorato sulla parte atletica e sulla compattezza di squadra. Le pressioni e le responsabilità? Ci sono sempre e ci dobbiamo convivere perché fanno parte del calcio. Manca Vicari, ma chi andrà in campo sarà pronto. Lavoriamo per fare il nostro meglio».
Cresciuto nel settore giovanile dell’Empoli, la tappa di Bari è un’occasione importante: «Arriva in un momento della carriera in cui mi sento pronto. È una piazza molto ambiziosa. Ho spinto per venire. Farò di tutto per sfruttare l’opportunità, cercando di ritagliarmi uno spazio importante. Ora sto bene dopo essermi portato un problema al polpaccio dalla scorsa stagione. Ho voglia di giocare e dare il mio contributo. Mi trovo meglio come terzo difensivo, braccetto di destra nella difesa a tre. Ma posso anche giocare nel centro destra in uno schieramento a quattro. Soluzione tattica che mi piace».
Gli errori del pacchetto arretrato si legano in parte anche alla scarsa protezione del centrocampo: «Quando prendi così tanti gol, di sicuro qualcosa non è girato. Dobbiamo cercare di ragionare di squadra. Ci stiamo lavorando tanto e vedo che seminiamo bene. Caserta dice che dobbiamo difenderci da squadra, compresi gli attaccanti con le loro pressioni. E noi difensori mettere gli altri nelle condizioni creare più situazioni da gol».
Per Meroni sarà gara da ex: «L’ambiente di Reggio Emilia è bellissimo. La Reggiana è forte, di categoria per la B e con elementi validi. Una squadra che punta sull’aggressività e sull’intensità. In particolare, nel reparto avanzato, con giocatori che possono fare la differenza. Anche noi, però, disponiamo delle armi per fare bene. Quella di sabato per me sarà una partita speciale, avendo vissuto un ultimo anno intenso ed emozionante. Alla fine, con non poche difficoltà, siamo riusciti a raggiungere il fondamentale obiettivo della salvezza. Traguardo che mi lega ancora di più alla città di Reggio Emilia. Le partite sono tutte uguali e conta solo vincere. Una miccia per accendere il nostro campionato che, sinora, non ha rispettato le aspettative iniziali. Veniamo da tre risultati utili, ma occorre fare di più».