Lunedì 01 Dicembre 2025 | 14:24

Lecce, parla Saverio Sticchi Damiani: «Falcone, un simbolo quel rigore parato una vera liberazione»

Lecce, parla Saverio Sticchi Damiani: «Falcone, un simbolo quel rigore parato una vera liberazione»

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Lecce, parla Saverio Sticchi Damiani: «Falcone, un simbolo quel rigore parato una vera liberazione»

Dopo 186 giorni di attesa, il Lecce si è regalato il secondo successo casalingo dell’anno solare in gare di campionato. Dal Torino (1-0) al Torino (2-1).

Lunedì 01 Dicembre 2025, 13:33

Dal 18 maggio 2025 al 30 novembre 2025. Dopo 186 giorni di attesa, il Lecce si è regalato il secondo successo casalingo dell’anno solare in gare di campionato. Dal Torino (1-0) al Torino (2-1). Hanno dovuto soffrire sino all’ultimo secondo, il presidente Sticchi Damiani ed i 25.000 spettatori presenti al “Via del Mare”. Con tanto di emozione finale al 91’, quando Falcone ha neutralizzato un calcio di rigore calciato da Aslani. Il triplice fischio finale dell’arbitro Mariani è stato accolto con un boato: troppo pesanti i tre punti in palio contro i granata dell’ex Baroni per gettarli alle ortiche dopo avere condotto per due gol a zero.

«Le sfide contro il Torino sono spesso epiche - dice Saverio Sticchi Damiani - da quella famosa dei tempi di Mazzone, con la vittoria per 3-1 che valse la salvezza, a quella per 1-0 della passata stagione, con la rete di Ramadani, che è stata determinante per giungere poi alla permanenza. Questa ha avuto gli stessi connotati di eccezionalità, in quanto ci ha regalato quel successo casalingo che mancava da mesi. Ad accrescere il pathos ci ha pensato il rigore parato da Falcone». In occasione del penalty, il presidente ha vissuto stati d’animo contrastanti: «Proprio così. Sono situazioni che si verificano spesso in area. A volte il Var li analizza in maniera molto fiscale, come in questa circostanza, in altri casi sorvola. Quando è stata assegnata la massima punizione ho avuto tanta rabbia perché ho temuto che potesse svanire quella vittoria che sembrava ad un passo e per la quale meritavano di gioire sia i calciatori, per quanto dato in campo, che i tifosi, per il calore trasmesso dagli spalti. Quando Falcone ha bloccato il tiro di Aslani per me è stata una liberazione. Una gioia immensa».

Il Lecce si è riscattato prontamente dopo la prova negativa sfoderata contro la Lazio: «Al termine del match dell’Olimpico ho rimarcato come il nostro team rischi di pagare a caro prezzo, più di altre compagini, gli impegni dei propri calciatori con le rispettive nazionali. Evidentemente si è pensato che cercassi degli alibi, ma chi mi conosce sa che non è mai così. Contro il Torino ha giocato il medesimo centrocampo che è sceso in campo contro i biancocelesti ed il suo rendimento è stato di alto livello. Guarda caso, all’Olimpico, Ramadani, Berisha e Coulibaly erano reduci dalla convocazione con le proprie rappresentative. La mia era quindi una analisi corretta». Falcone viene celebrato per il rigore neutralizzato ad Aslani, ma nel primo tempo ha compiuto un intervento di gran lunga più complicato su una conclusione ravvicinata di Zapata. Il portiere capitolino oramai meriterebbe un “monumento”: «La parata che ha compiuto sul 2-0 è stata strepitosa, ad elevatissimo coefficiente di difficoltà. Né bloccare un penalty è cosa che accade spesso. Wladimiro è sempre più un simbolo della nostra formazione. Per ciò che esprime sul terreno di gioco e per quanto rappresenta sul piano dei valori che esprime».

Banda è tornato al gol dopo due anni, Berisha ha offerto due assist e disputato una gran gara: «Bello che abbia segnato Lameck, che si sta ritrovando del tutto dopo la sfortunata annata 2024/2025 costellata dagli infortuni. Il centrocampista albanese si conferma di match in match, con personalità e giocate di qualità. Ma va applaudita la prestazione di tutto il collettivo. Contro un team della caratura del Torino si può vincere solo se tutti gli interpreti danno il top».

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