Spente le luci dei riflettori di San Siro, il Bari torna sulla terra archiviando con una discreta dose di appagamento la pur amara eliminazione al primo turno di Coppa Italia. Troppo Milan per Vicari e compagni che - nonostante il divario tecnico e qualitativo rispetto ai Diavoli di Max Allegri - rinserrano alla meglio le fila di un discorso iniziato nel ritiro estivo con proiezione al debutto in campionato fra cinque giorni in quel di Venezia.
TRA REALISMO E FUTURO «Mi aspettavo delle difficoltà, affrontando un Milan nettamente più forte di noi sotto tutti i punti di vista. A mio avviso - sottolinea il tecnico Fabio Caserta - il Bari ha disputato un’ottima partita. Dovevamo sfruttare le occasioni create, visto che ce ne sono state concesse davvero poche. Ma nel complesso, sono soddisfatto della prestazione dei ragazzi. Volevamo fare una bella partita, giocandola a viso aperto. Lo abbiamo fatto. In alcuni momenti, si è rischiato anche tanto. È quello che chiedo ai ragazzi, vale a dire attuare il lavoro che si prepara in settimana. Da questo momento ci concentriamo sull’esordio in campionato».
«Non è facile raccontare quello che è successo - le parole del mister riferite al dramma personale di Verreth - Matthias non ha giocato dall’inizio perché non si allenava da dieci giorni. Il minuto di raccoglimento all’inizio per ricordare lo sfortunato figlioletto è stato davvero toccante. Ci siamo stretti ancora una volta attorno a lui e alla sua famiglia. Per noi, è un giocatore fondamentale. Speriamo di averlo a disposizione in modo effettivo al più presto. Non sono stati giorni facili». Così come non sarà semplice accelerare l’iter di un percorso che impone ai biancorossi di farsi trovare pronti ai nastri di partenza della B. Caserta non smentisce: «C’è tanto da lavorare. La squadra e lo staff tecnico sono nuovi. Bisogna avere pazienza perché il campionato non è ancora iniziato e sarà molto lungo. Servirà tanto lavoro. Rispetto ai primi giorni di ritiro, noto grandi passi in avanti da parte della squadra. Quando disponi giocatori che cercano sempre di migliorare e tradurre in pratica ciò che gli viene chiesto, è già un ottimo punto di partenza».
«Abbiamo fatto ottime cose - afferma riprendendo il discorso su San Siro -. Quando c’è la possibilità, in genere cerchiamo di fare partire l’azione dal basso. Di fronte a 60mila spettatori, la partita e lo stadio ti permettevano di divertirci e fare quanto preparato in settimana. C’è ancora tanto da lavorare, non solo dal punto di vista tecnico e difensivo. Ma anche negli altri reparti. Perché, ripeto, ci sono tanti giocatori nuovi. A Milano - prosegue il mister - ho visto un Bari con tanta personalità di gruppo. La squadra ha saputo compattarsi e soffrire insieme nei momenti di difficoltà, senza sbilanciarsi e concedere più di tanto al Milan in fatto di ripartenza. Punto di forza dei rossoneri. Da questo punto di vista, intravedo un buon margine di crescita». Alcune note sui singoli: «Dorval? Nel secondo tempo, sul piano fisico è calato. Nell’ultimo periodo, non si è allenato benissimo. Ha sofferto alla distanza. Sibilli è un giocatore con qualità tecniche e fisiche superiori alla media. A San Siro ha disputato un’ottima partita, riesce a trovarsi gli spazi in campo dimostrando capacità tattiche. Un giocatore che potrà essere molto importante. Avrei voluto giocare anche io. Mi spiace per chi non è entrato in campo. La squadra cresce, ma bisogna lavorare ancora tanto su alcuni aspetti. Sul primo gol, per esempio, abbiamo perso l’uomo in area. Se concedi situazioni del genere, anche ad attaccanti di B, questi ti fanno male. Abbiamo concesso, ma il Milan è stato più bravo dei nostri demeriti. Credo che i rossoneri lotteranno per vincere lo scudetto».
SICUREZZA TRA I PALI Senza responsabilità in occasione dei due gol del Milan di Leao e Pulisic, Michele Cerofolini dimostra già una certa padronanza tra i pali. Un modo autorevole per prendere in mano la retroguardia biancorossa e trasmettere ai nuovi compagni le certezze necessarie per limitare i danni alle spalle. Vedi la respinta sul tiro di Fofana alla mezzora del primo tempo ed alcuni interventi in uscita utili a mettere in sicurezza una difesa a quattro che, al netto della forza degli avversari, ha palesato alcune sbavature soprattutto in fatto di controllo delle marcature. «In queste partite estive - l’analisi del portiere del Bari dopo la sfida al Milan di Allegri - dobbiamo più concentrarci sulla prestazione e al processo di costruzione della squadra. Ovvero, sull’acquisizione di quei concetti che poi ci serviranno durante l’anno per affrontare il campionato di serie B. Possiamo rimanere contenti della prova di San Siro, per quanto si scenda sempre in campo per fare risultato. Giocare contro un Milan fatto da giocatori di grande valore e disputare la nostra partita non è da buttare. Dalla prestazione dobbiamo ripartire per iniziare al meglio le sfide da Venezia in poi». Padrone dell’area piccola, Cerofolini si concentra un attimo sugli aspetti tattici emersi l’altra sera: «La costruzione dal basso? Non è sempre venuta come avrebbe, ma ci abbiamo provato alcune volte riuscendo ad arrivare negli ultimi trenta metri rossoneri. Contro un avversario così, con giocatori abituati a palcoscenici europei, a livello di motore e di stazza fisica non è mai facile uscire dal pressing quando ti vengono addosso. Direi che spesso siamo riusciti ad uscirne». «Caserta - prosegue il portiere biancorosso - ci aveva chiesto di giocare spensierati, di mettere in pratica quanto provato in settimana e già durante il ritiro. Questo, per trovare la giusta sintonia tra i reparti. Lo abbiamo fatto, a volte riuscendoci e altre no. Però, ripeto, l’avversario era di tutto rispetto. Avere tenuto testa a dei fenomeni ci deve dare tanta fiducia per il futuro. Campionato da affrontare con tanta positività. Cosa manca sul piano tecnico? Non è compito mio stabilirlo, né tantomeno spetta a me entrare nel merito delle questioni di mercato. C’è una società che sa bene cosa fare, ha i propri obiettivi. Magalini e Di Cesare sanno bene quello che stanno facendo e cosa serve al gruppo per completarsi in tutti i reparti».